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Il calcolatore universale. Da Leibniz a Turing - 9788845927416

di Martin Davis edito da Adelphi, 2012

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Informazioni bibliografiche del Libro

  • Titolo del Libro: Il calcolatore universale. Da Leibniz a Turing
  • AutoreMartin Davis
  • Editore: Adelphi
  • Collana: Gli Adelphi , Nr. 423
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Genere: SCIENZE PURE
  • Pagine: 336
  • Traduttore: Rigamonti G.; La Rana A.
  • Dimensioni mm: 240 x 0 x 10
  • ISBN-10: 8845927415
  • ISBN-13:  9788845927416

 

Il calcolatore universale. Da Leibniz a Turing: Tra i fili di Arianna che si possono seguire per interpretare lo sviluppo del moderno, Martin Davis seleziona quell'entità al tempo stesso astrusa e comunissima che è il calcolo o computazione. Astrusa perché la teoria della calcolabilità - in bilico tra matematica, ingegneria elettronica e filosofia - non è certo un soggetto facile. Comunissima perché chiunque usi un PC ha tra le mani, spesso senza saperlo, un «calcolatore universale» - l'epitome stessa della nozione di computazione. Per ricostruire la genesi di questa idea Davis prende le mosse da Leibniz e compone, con affetto e rispetto, una galleria di personaggi-chiave che comprende Boole, Frege, Cantor, Hilbert, Gödel e culmina in Turing: alla sua macchina universale riconosce infatti, pur pagando il dovuto tributo a Gödel, un ruolo centrale nei fenomeni di insolubilità. Grazie a Turing il «sogno di Leibniz» - l'invenzione di un calcolo simbolico con cui risolvere in maniera automatica ogni genere di problemi - si materializza in calcolatori non più in carne e ossa, ma in rame e silicio. Resta tuttavia, quel sogno, solo in parte realizzato: se molti degli aspetti della mente razionale sono oggi riproducibili informaticamente, quelli che più caratterizzano l'essere umano - senso comune, emozioni, coscienza - resistono ancora alla realizzazione della visione di Leibniz.
Between the threads of Ariadne that you can follow to interpreting the development of the modern, Martin Davis select that entity at the same time very abstruse and which is the computation. Abstruse because Computability theory-hovering between mathematics, electrical engineering and philosophy-it is certainly not an easy subject. Very common because everyone who uses a PC has in his hands, often without knowing it, a "universal computer"-the epitome of the concept of computation. To reconstruct the genesis of this idea Davis begins by Leibniz and dials, with affection and respect, a gallery of characters keyword which includes Boole, Frege, Cantor, Hilbert, Godel and Turing universal machine: its culminating in although recognizes paying due tribute to Godel, a central role in the phenomenon of insolubility. Thanks to Turing the "Leibniz's dream"-the invention of a symbolic calculus with which to solve all kinds of problems-automatically materializes in computers is no longer in the flesh, but in copper and Silicon. However, that dream, only partly realized: if many of the aspects of the rational mind are now playable computationally, those that characterize the human being--common sense, emotions, consciousness-still resist the realization of the vision of Leibniz.

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