Le implacabili. Violenze al femminile nella letteratura americana tra Otto e Novecento - 9788868435370

Le implacabili. Violenze al femminile nella letteratura americana tra Otto e Novecento: Pochi temi sono terreno di silenzi e tabù come la violenza femminile. Che le donne possano essere attori della violenza e non solo vittime è sembrato a lungo un ossimoro: parte integrante dei sistemi permanenti e impliciti del pensiero, la rappresentazione del femminile è ancorata a un'immagine di dolcezza e di rifiuto del male che trova espressione nel classico cliché della donna-angelo o nell'icona della madre. A questa ritrosia si aggiunge il timore che trattare della violenza agita o immaginata da madri, sorelle e figlie possa far sviare l'attenzione dal drammatico problema della violenza subita, dagli abusi domestici agli stupri di guerra. Eppure, storia e letteratura sono popolate di donne capaci di opporsi al dominio maschile con il ricorso alla forza e persino di rivestire ruoli di rilievo nell'ambito virile per eccellenza, quello della guerra. Non ovunque, nei contesti nazionali, queste (anti)icone di genere hanno trovato la stessa visibilità. Se si esamina il campo letterario in lingua inglese, e particolarmente quello statunitense, ci si imbatte in scrittori e scrittrici che hanno tematizzato personaggi forti, bellezze letali, eroine sadiche e implacabili che non si esauriscono nello stereotipo misogino della femme fatale, ma diventano lo specchio letterario di istanze di emancipazione che portano le donne a confrontarsi progressivamente con lo spazio della violenza attiva e a raccontare (talvolta vivendoli in prima linea) i conflitti del loro tempo.
Few themes are land of silence and taboo as the female violence. That women can be actors of violence and not just victims appeared for a long time an oxymoron: an integral part of permanent systems and female representation of thought, implicit is anchored to an image of gentleness and rejection of evil that finds expression in the classic clich??s of women-Angel or the icon of the mother. This reluctance is added the fear that treating violence shakes or imagined by mothers, sisters and daughters could be diverting attention from the dramatic problem of violence from domestic abuse to rape. Still, history and literature are populated by women who oppose male dominance with the use of force and even play important roles within manly par excellence, that of war. Not everywhere in the national contexts, these (anti-) gender icons have found the same visibility. If you examine the literary field in English language, and especially the United States, you will come across writers who have strong characters, themed lethal beauty heroines sadistic and relentless that do not end in the misogynist stereotype of the femme fatale, but become the mirror of literary instances of emancipation that bring women to deal progressively with the space of active violence and telling (sometimes living them at the forefront) conflicts of their time.