Oltre la gabbia. Ordine coloniale e arte di confine - 9788883539312

Oltre la gabbia. Ordine coloniale e arte di confine: Impadronirsi del mondo non solo attraverso il potere delle armi, ma anche grazie all'invenzione di storie che descrivono lo sconosciuto, il diverso, come qualcosa da addomesticare, da imprigionare in una gabbia. Dalla "scoperta" di Colombo, che in queste pagine ritorna nelle scritture poetiche di Salman Rushdie, Carlos Fuentes, Robert Viscusi, Guillermo Gómez-Peña, la cultura dell'Occidente ha inaugurato una vera arte della rappresentazione dell'ignoto e dell'altro, creando un proprio "ordine" del mondo e del sapere. Da "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe e "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad, agli esempi filmici di Werner Herzog e Peter Greenaway, fino alla presenza di un'ombra nei memoir di Marie Cardinal e Clarice Lispector, e soprattutto all'arte di frontiera dei chicani Guillermo Gómez-Peña (di cui troviamo in queste pagine il primo consistente studio italiano) e Coco Fusco, l'autrice, nell'ottica interdisciplinare offerta dagli studi culturali e dalle recenti teorie postcoloniali, esplora le connivenze tra scrittura e ideologia coloniale, mostrando come la rimozione del nero e del "selvaggio" ricorra in tutta la storia della cultura occidentale e come alcuni testi, letterari e non, attraverso l'immagine del cannibale (immortalata da Shakespeare in Calibano), rimandino al mito fin troppo attuale dell'eccezionalismo e dell'innocentismo americano. Lo smascheramento del radicato eurocentrismo occidentale mette così a nudo una modernità che ama pensarsi liberale, emancipata, illuminata, ma che resta ossessionata dal suo "cuore di tenebra".
Seize the world not only through the power of weapons, but also thanks to the invention of stories describing the unknown, the different, as something to tame, to be imprisoned in a cage. From the "discovery" of Columbus, who in these pages returns in the poetic writings of Salman Rushdie, Carlos Fuentes, Robert Viscuse, Guillermo Gómez-Peña, the culture of the West has inaugurated a true art of the representation of the unknown and the other, Creating their own "order" of the world and of knowledge. From "Robinson Crusoe" by Daniel Defoe and "Heart of Darkness" by Joseph Conrad, to the film examples of Werner Herzog and Peter Greenaway, until the presence of a shadow in the memoir of Marie Cardinal and Clarice Lispector, and especially the frontier Art of the Chicano Guillermo Gómez-Peña (of which we find in these pages the first major Italian study) and Coco Fusco, the author, in the interdisciplinary perspective offered by cultural studies and recent post-colonial theories, explores the connivences between scripture and colonial ideology, showing how the removal of black and "savage" recurts throughout the history of Western culture and as some texts, literary and not, through the image of the cannibal (immortated by Shakespeare in Caliban), refer to the myth all too current of exceptionalism and American innocentism. The unmasking of the deep-rooted western Eurocentrism puts so bare a modernity that it loves to think itself liberal, emancipated, enlightened, but that it remains obsessed by its "heart of Darkness".