La critica alla metodologia sentenziale in Gualtiero di San Vittore - 9788895565323

La critica alla metodologia sentenziale in Gualtiero di San Vittore: Il "Contra quatuor labyrinthos Franciae", redatto tra il 1178 e il 1179 da Gualtiero, priore dell'abbazia parigina di San Vittore, attacca il pensiero di quattro maestri delle sentenze del XII secolo: Pietro Abelardo, Gilberto Porreta, Pietro Lombardo e Pietro di Poitiers. Gualtiero afferma che l'errore dei quattro teologi consiste nella scorretta calibratura del rapporto tra ragione e fede, che rende la dialettica uno strumento di confusione e non di chiarificazione del dato rivelato. Anche se la critica del vittorino è spesso priva di acribia e obiettività, oltre che irruenta e talvolta malevola, nel ricostruire il pensiero degli avversari, diventa lucida e penetrante nella ricerca di argomenti capitali che, colpendo le fondamenta, provochino il crollo di tutto l'edificio concettuale delle sentenze. Il pamphlet è l'interessante documento di una proposta di conservatorismo teologico e una rilevante testimonianza dei pericoli del genere sentenziale proprio nell'epoca della sua fioritura.
The "Contra quatuor labyrinthos Franciae", written between 1178 and 1179 by Gualtiero, prior of the Abbey of Saint Victor in Paris, attacks the thought of four masters of the judgments of the twelfth century: Peter Abelard, Peter Lombard, and Peter of Poitiers Porreta Gilberto. Gualtiero says that the error of the four theologians is to incorrect calibration of the relationship between reason and faith, which makes the dialectic an obfuscation tool and not for clarification of the thing revealed. Although criticism of vittorino is often lacks precision and objectivity, as well as impetuous and sometimes malevolent, to reconstruct the thinking opponents, becomes lucid and penetrating in finding capital topics, affecting the foundations, causing the collapse of the whole building conceptual judgments. The pamphlet is an interesting proposal for a theological conservatism document and a significant testament to the dangers of the genus sentential right in the age of its flowering.