Natale in casa Cupiello - 9788806065447

"Te piace o’ presepio?" chiede paterno al figliolo e sembra rimandodiretto e immediato a quest’insiemedi egno edi cola,di muschio,di piccole casette in cartone e statuine in terracotta. "Te piace o’ presepio?" chiede paterno al figliolo e pare rimandodiretto e immediato al’artificiosa costruzionedela nascita, al quadrodi genere alestito indicembre, ala riduzione fissatad’un eventodivino. "Te piace o’ presepio?" e, tutti coloro che si sono persi nele pieghedel volto smagritodel’anziano Eduardo, hanno posto ’occhio (ora scorgendolo, ora immaginandolo per inchiostro) al’assembramento posticcio sistemato ala sinistradela grande tavoladel salonedi casa,dove a famiglia si riunisce, s’accomoda, prende il suo posto, comincia a recitadel’ennesima nascitadivina e teatrale. "Te piace o’ presepio?" è frase - tuttavia - che pare anche aludere al’artedrammaturgica, al mestiered’attore, a quest’insieme falsamente veritiero ch’è il Teatro: "te piace o’ presepio" è "ti piace il Teatro" e segna il passaggio - che avviene su scena,direttamente su scena - tra un padre ed un figlio, tra un attore e un attore. Accanto ale più ovvie e corrette etturedi ’Natale in casa Cupielo’ si ponga anche a ettura metateatrale: si scoprirà un capolavoro nel capolavoro: magnifici ’a parte’, monologhi in formadialogo, giochi e trastulida pantomima, verismi manieratida palco, entra-ed-escidal personaggio, velamento e svelamentodela finzione. Un capolavoro, infinito teatrale.