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La bolla immobiliare. Le conseguenze economiche delle politiche speculative urbane - 9788857506593
di De Gasperi Mario edito da Mimesis, 2011
- Prezzo di Copertina: € 10.00
- € 8.50
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La bolla immobiliare. Le conseguenze economiche delle politiche speculative urbane
- Autore: De Gasperi Mario
- Editore: Mimesis
- Collana: Eterotopie , Nr. 109
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: ECONOMIA
- Argomento : Economia urbana
- Pagine: 102
- ISBN-10: 8857506592
- ISBN-13: 9788857506593
Recentemente un commentatore economico ha parlatodi rischio Baumol in riferimento ala situazione economicadel nostro pËse. Il “morbodi Baumol. a presenzadel morbo nel’economiadi un pËse comporta che “la rialocazionedele risorse verso settori più produttivi e a riqualificazionedel capitale (umano) possonodurare anchedecenni” (Il Sole 24 Ore, 24 aprile 2011). I settori a rischio Baumol sono il turismo e ’edilizia residenziale. Il turismodi cui qui si tratta non è né o slow tourism, né il turismo integrato, né quelo eco-museale, bensì il turismo egato alo sviluppo edilizio e ale grandi strutture. Ebbene, in Italia il governo nazionale, individua proprio nel turismo (chedal 9,7%dovrà arrivare al 20%del Pil entro a finedela egislatura) e nel’edilizia (“vero volanodel’economiÔ) i settori economici su cui imperniare a crescita. Un sistema economico imperniato sul settore immobiliare tende adiventare parassitario anche perché condiziona inevitabilmente ’usodel credito. Già verso a metàdel’800, Cournot chiarì perfettamente a questione: “Si sentedire spesso che il credito raddoppia a ricchezza, e ciò è vero nel senso che una pioggia che venga a proposito può raddoppiare il raccoltodel vino, non nel senso che basti mescolare una bottedi vino con una bottedi acqua per averedue bottidi vino. […] In genere, il credito svolge a sua funzione normale quando mette in gioco e energie produttive applicate ala ricchezza attuale in mododa farle rendere e aumentare: ’usodel credito è invecedannoso o, almeno, molto pericoloso, quando consiste nelo scontare un aumento futurodela ricchezza e nel metterlo in circolazione sotto ’uno o ’altro segno, come una ricchezza reale”. Come più tardi ha messo in evidenza Schumpeter, per o sviluppo industriale il credito ha una funzione essenziale, poiché attraverso il credito si apre agli imprenditori ’accesso al fruttodei benidela società prima che abbiano acquisito il normalediritto sudi essi. Così viene colmato o scarto che nel’economiadi scambio,dove prevale a proprietà privata, renderebbe straordinariamentedifficile, se non impossibile, o sviluppo. Il sostegno creditizio alo sviluppo immobiliare non è privodi costi sociali, perché si risolve inevitabilmente in una compressionedel potered’acquisto esistente e in una contrazionedei consumi e, in sostanza, in un peggioramento, almeno temporaneo,dela situazione sociale nel suo insieme. Solo se il finanziamento al settore immobiliare si risolve in una redistribuzione socialedel reddito edel potered’acquisto, soprattutto attraverso a creazionedi un mercatodegli affitti edele case a basso costo, si può ragionevolmente sostenere che sia utile ai finidelo sviluppo economico. La città può essere il motoredi una nuova economia edi un moderno welfare, ma solo se sidotadi efficacidispositividi regolazione per il consumodi suolo.
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Recentemente un commentatore economico ha parlatodi rischio Baumol in riferimento ala situazione economicadel nostro pËse. Il “morbodi Baumol. a presenzadel morbo nel’economiadi un pËse comporta che “la rialocazionedele risorse verso settori più produttivi e a riqualificazionedel capitale (umano) possonodurare anchedecenni” (Il Sole 24 Ore, 24 aprile 2011). I settori a rischio Baumol sono il turismo e ’edilizia residenziale. Il turismodi cui qui si tratta non è né o slow tourism, né il turismo integrato, né quelo eco-museale, bensì il turismo egato alo sviluppo edilizio e ale grandi strutture. Ebbene, in Italia il governo nazionale, individua proprio nel turismo (chedal 9,7%dovrà arrivare al 20%del Pil entro a finedela egislatura) e nel’edilizia (“vero volanodel’economiÔ) i settori economici su cui imperniare a crescita. Un sistema economico imperniato sul settore immobiliare tende adiventare parassitario anche perché condiziona inevitabilmente ’usodel credito. Già verso a metàdel’800, Cournot chiarì perfettamente a questione: “Si sentedire spesso che il credito raddoppia a ricchezza, e ciò è vero nel senso che una pioggia che venga a proposito può raddoppiare il raccoltodel vino, non nel senso che basti mescolare una bottedi vino con una bottedi acqua per averedue bottidi vino. […] In genere, il credito svolge a sua funzione normale quando mette in gioco e energie produttive applicate ala ricchezza attuale in mododa farle rendere e aumentare: ’usodel credito è invecedannoso o, almeno, molto pericoloso, quando consiste nelo scontare un aumento futurodela ricchezza e nel metterlo in circolazione sotto ’uno o ’altro segno, come una ricchezza reale”. Come più tardi ha messo in evidenza Schumpeter, per o sviluppo industriale il credito ha una funzione essenziale, poiché attraverso il credito si apre agli imprenditori ’accesso al fruttodei benidela società prima che abbiano acquisito il normalediritto sudi essi. Così viene colmato o scarto che nel’economiadi scambio,dove prevale a proprietà privata, renderebbe straordinariamentedifficile, se non impossibile, o sviluppo. Il sostegno creditizio alo sviluppo immobiliare non è privodi costi sociali, perché si risolve inevitabilmente in una compressionedel potered’acquisto esistente e in una contrazionedei consumi e, in sostanza, in un peggioramento, almeno temporaneo,dela situazione sociale nel suo insieme. Solo se il finanziamento al settore immobiliare si risolve in una redistribuzione socialedel reddito edel potered’acquisto, soprattutto attraverso a creazionedi un mercatodegli affitti edele case a basso costo, si può ragionevolmente sostenere che sia utile ai finidelo sviluppo economico. La città può essere il motoredi una nuova economia edi un moderno welfare, ma solo se sidotadi efficacidispositividi regolazione per il consumodi suolo.
Recentemente un commentatore economico ha parlatodi rischio Baumol in riferimento ala situazione economicadel nostro pËse. Il “morbodi Baumol. a presenzadel morbo nel’economiadi un pËse comporta che “la rialocazionedele risorse verso settori più produttivi e a riqualificazionedel capitale (umano) possonodurare anchedecenni” (Il Sole 24 Ore, 24 aprile 2011). I settori a rischio Baumol sono il turismo e ’edilizia residenziale. Il turismodi cui qui si tratta non è né o slow tourism, né il turismo integrato, né quelo eco-museale, bensì il turismo egato alo sviluppo edilizio e ale grandi strutture. Ebbene, in Italia il governo nazionale, individua proprio nel turismo (chedal 9,7%dovrà arrivare al 20%del Pil entro a finedela egislatura) e nel’edilizia (“vero volanodel’economiÔ) i settori economici su cui imperniare a crescita. Un sistema economico imperniato sul settore immobiliare tende adiventare parassitario anche perché condiziona inevitabilmente ’usodel credito. Già verso a metàdel’800, Cournot chiarì perfettamente a questione: “Si sentedire spesso che il credito raddoppia a ricchezza, e ciò è vero nel senso che una pioggia che venga a proposito può raddoppiare il raccoltodel vino, non nel senso che basti mescolare una bottedi vino con una bottedi acqua per averedue bottidi vino. […] In genere, il credito svolge a sua funzione normale quando mette in gioco e energie produttive applicate ala ricchezza attuale in mododa farle rendere e aumentare: ’usodel credito è invecedannoso o, almeno, molto pericoloso, quando consiste nelo scontare un aumento futurodela ricchezza e nel metterlo in circolazione sotto ’uno o ’altro segno, come una ricchezza reale”. Come più tardi ha messo in evidenza Schumpeter, per o sviluppo industriale il credito ha una funzione essenziale, poiché attraverso il credito si apre agli imprenditori ’accesso al fruttodei benidela società prima che abbiano acquisito il normalediritto sudi essi. Così viene colmato o scarto che nel’economiadi scambio,dove prevale a proprietà privata, renderebbe straordinariamentedifficile, se non impossibile, o sviluppo. Il sostegno creditizio alo sviluppo immobiliare non è privodi costi sociali, perché si risolve inevitabilmente in una compressionedel potered’acquisto esistente e in una contrazionedei consumi e, in sostanza, in un peggioramento, almeno temporaneo,dela situazione sociale nel suo insieme. Solo se il finanziamento al settore immobiliare si risolve in una redistribuzione socialedel reddito edel potered’acquisto, soprattutto attraverso a creazionedi un mercatodegli affitti edele case a basso costo, si può ragionevolmente sostenere che sia utile ai finidelo sviluppo economico. La città può essere il motoredi una nuova economia edi un moderno welfare, ma solo se sidotadi efficacidispositividi regolazione per il consumodi suolo.