Dodici rose a settembre - 9788838938306

Dodici rose a settembre: «Mi chiamo Flor, ho undici anni, e sono qui perché penso che mio padre ammazzerà mia madre». Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di un consultorio sottofinanziato nei Quartieri Spagnoli di Napoli, è costretta a occuparsi di casi senza giustizia. La affiancano alcuni tipi caratteristici con cui forma un improvvisato, e un po' buffo, gruppo di intervento in ambienti dominati da regole diverse dall'ordine ufficiale. Domenico Gammardella «chiamami Mimmo», bello come Robert Redford, con un fascino del tutto involontario e una buona volontà spesso frustrata; «Rudy» Trapanese, il portiere dello stabile che si sente irresistibile e quando parla sembra rivolgersi con lo sguardo solo alle belle forme di Mina; e, più di lato, il magistrato De Carolis, antipatico presuntuoso ma quello che alla fine prova a conciliare le leggi con la giustizia. Vengono trascinati in due corse contro il tempo più o meno parallele. Ma di una sola di esse sono consapevoli. Mentre Mina, a cui non mancano i problemi personali, si dedica a una rischiosa avventura per salvare due vite, un vendicatore, che segue uno schema incomprensibile, stringe intorno a lei una spirale di sangue. La causa è qualcosa di sepolto nel passato remoto. Il magistrato De Carolis deve capire tutto prima che arrivi l'ultima delle dodici rose rosse che, un giorno dopo l'altro, uno sconosciuto invia. Mina Settembre e gli altri sono figure che Maurizio de Giovanni ha già messo alla prova in un paio di racconti. In "Dodici rose a Settembre" compaiono per la prima volta in un romanzo. Sono maschere farsesche sullo sfondo ch
"My name is Flor, I'm eleven years old, and I'm here because I think my father will kill my mother." Gelsomina September said Mina, social worker of an underfunded clinic in the Spanish Quarters of Naples, is forced to deal with cases without justice. It is flanked by some characteristic types with which it forms an improvised, and a little funny, intervention group in environments dominated by rules other than the official order. Domenico Gammardella "call me Mimmo", as beautiful as Robert Redford, with a completely involuntary charm and a good will often frustrated; "Rudy" Trapanese, the doorman of the building who feels irresistible and when he speaks seems to turn with his gaze only to the beautiful forms of Mina; and, more on the side, The magistrate De Carolis, presumptuous but one who in the end tries to reconcile the laws with justice. They are dragged in two races against the more or less parallel time. But only one of them is aware. While Mina, who has no shortage of personal problems, embarks on a risky adventure to save two lives, an avenger, who follows an incomprehensible pattern, squeezes a spiral of blood around her. The cause is something buried in the distant past. Magistrate De Carolis must understand everything before the last of the twelve red roses that, day after day, a stranger sends. Mina September and the others are figures that Maurizio de Giovanni has already put to the test in a couple of stories. In "Twelve Roses in September" they appear for the first time in a novel. They are farcic masks in the background