La repubblica del dolore. Le memorie di un'Italia divisa - 9788807886959

La repubblica del dolore. Le memorie di un'Italia divisa: La memoria pubblica è un "patto" in cui ci si accorda su cosa trattenere e cosa lasciar cadere degli eventi del nostro passato. Su questi eventi si costruisce l'albero genealogico di una nazione. Sono i pilastri su cui fondare i programmi di studio per le scuole, i luoghi di memoria, i criteri espositivi dei musei, i calendari delle festività civili, le priorità da proporre nella grande arena dell'uso pubblico della storia, le scelte sulla base delle quali si orientano tutti i sentimenti del passato che attraversano la nostra esistenza collettiva. I fondamenti di quel "patto" cambiano a seconda delle varie "fasi" che scandiscono il processo storico di una nazione. Vent'anni fa, la classe politica uscita dal crollo della Prima Repubblica venne chiamata a una complessiva opera di "rifondazione". Si trattava di rinnovare un intero apparato simbolico. Vent'anni dopo prendiamo atto di un vero fallimento. A tenere insieme il patto fondativo della nostra memoria sono oggi infatti il dolore e il lutto che scaturiscono dal ricordo delle "vittime". Della mafia, del terrorismo, della Shoah, delle foibe, delle catastrofi naturali, del dovere, vittime, sempre e solo vittime. Il loro dolore, per potersi vedere riconosciuto, deve sopravanzare quello delle altre. Per emozionare, commuovere, suscitare consenso, le sofferenze vanno gridate. Quasi che le emozioni siano merci e che sia il mercato a imporre le sue regole, nel controllarne la domanda e l'offerta.
The public memory is a "Covenant" in which we agree on what to retain and what to drop events from our past. About these events you construct the family tree of a nation. Are the pillars on which to base curricula for schools, memorials, museums, exhibition policy civil holidays calendars, priorities to be proposed in the great arena of public use of history, selected on the basis of which orient themselves all the feelings of the past that cross our collective existence. The fundamentals of this "Pact" will change depending on the various "stages" that mark the historical process of the nation. Twenty years ago, the political class output from the collapse of the first Republic was called to an overall work of "Re-Foundation". It was renewing an entire symbolic apparatus. Twenty years later, we note a real failure. To hold together the founding pact of our memory are today the grief and bereavement which spring from the memory of the "victims". The mafia, terrorism, Shoah, of sinkholes, natural disasters, duty, victims, always just victims. Their pain, in order to see recognized, must outstrip that of other. To move, move, arouse consent, the suffering go cry. Almost that emotions are commodities and the market to impose its rules in controlling supply and demand.