Architettura e realtà. Crisi e nuovi orizzonti del progetto contemporaneo - 9788822901255

Architettura e realtà. Crisi e nuovi orizzonti del progetto contemporaneo: Quale rapporto esiste, oggi, fra il progetto e la realtà in cui esso si inscrive? È a tale ambiziosa domanda che il libro cerca di dare una risposta. L'avvento delle città globali ha infatti privato l'architettura di quei sistemi di riferimento stabili che ne avevano nel tempo giustificato l'azione, e oggi vaga quasi sperduta in un inedito "expanded field" (per usare l'espressione di Rosalind Krauss) che la costringe a riformulare le proprie logiche. In questo testo si illustra il delicato momento in cui, alla fine del secolo scorso, cominciò ad affacciarsi una prima consapevolezza dell'immanente discontinuità e genericità delle metropoli contemporanee, con la conseguente crisi della forma-progetto. La dissoluzione della città sul territorio e il moltiplicarsi di scorie, "sprawl", residui e "terrain vague", determinando una nuova dimensione dello spazio fisico, hanno infatti stimolato l'ideazione di nuove strategie di intervento, e dunque un ripensamento dello statuto stesso del progetto. L'autore si concentra in particolare sulle riflessioni teoriche degli architetti che hanno garantito alla disciplina l'apertura di inediti orizzonti: "l'insistere di Vittorio Gregotti sul lavoro nelle condizioni empiriche del reale richiama un'azione concreta nella realtà, esattamente come fa Rem Koolhaas quando denuncia la necessità di una nuova modestia con cui guardarla. Per questo motivo i due autori, apparentemente così lontani, hanno un ruolo cardine nel testo". In chiusura, vengono descritte e criticate alcune tra le forme progettuali che vanno emergendo nella realtà contemporanea (
What is the relationship today between the project and the reality in which it is part? This ambitious question that the book tries to give an answer. The advent of global cities has deprived the architecture of those stable reference systems which had over time justified the action, and now wanders almost lost in an original expanded field (to use the phrase of Rosalind Krauss) that forces her to rephrase their rationales. This book discusses the delicate moment when, at the end of the last century, there began to appear a first awareness of the immanent discontinuity and contemporary metropolis comprehensions, resulting in the crisis of form-project. The dissolution of the city on the territory and the multiplication of slag, sprawl, waste and terrain vague, leading to a new dimension of physical space, have stimulated the creation of new intervention strategies, and hence a rethinking of Statute of the project.