Storia linguistica dell'Italia repubblicana dal 1946 ai nostri giorni - 9788858125533

Storia linguistica dell'Italia repubblicana dal 1946 ai nostri giorni: La svolta istituzionale e politica del 1946 rinnovò profondamente l'Italia, nel costume, nella cultura e nel linguaggio. Le città erano piene di cumuli di macerie, ma nella pace ritrovata le speranze prevalevano. In quel bisogno di esprimersi, la lingua comune fu chiamata a rispondere a una pluralità di impieghi e registri prima sconosciuta, e così accadde anche ai dialetti. Parte da questa volontà di nuovo la Storia linguistica dell'Italia repubblicana, che si propone di continuare fino all'oggi la Storia linguistica dell'Italia unita dedicata agli anni dal 1861 al secondo dopoguerra. Il libro racconta il quadro delle condizioni linguistiche e culturali del paese a metà Novecento: un paese contadino segnato da bassa scolarità, analfabetismo, predominio dei dialetti. Individua poi i mutamenti di natura economica, sociale, politica e le luci e le ombre di quel che è avvenuto nel linguaggio: largo uso dell'italiano nel parlare, ma continua disaffezione alla lettura, nuovo ruolo dei dialetti, scarsa consuetudine con le scienze, mediocri livelli di competenza della popolazione adulta, difficoltà della scuola. L'ultimo capitolo, infine, mostra come tutto ciò incida sui modi di adoperare la nostra lingua: sul vocabolario e la grammatica che usiamo, parlando in privato o in pubblico, o scrivendo testi giornalistici, amministrativi e burocratici, letterari o scientifici.
The institutional and political breakthrough of 1946 he renewed Italy deeply, in costume, in the culture and language. The cities were filled with piles of rubble, but the newfound peace hopes prevailed. In that need to express themselves, the common language was called to respond to a variety of uses and register before unknown, and so it happened also to dialects. From this desire for new Republican Italy's linguistic history, which aims to continue until today the linguistic history of Italy from 1861 to unit dedicated to the years after World War II. The book tells the framework of linguistic and cultural conditions of the country in the mid-20th century: a farmer country marked by low schooling, illiteracy, predominance of dialects. Identifies the economic, social, political changes and the lights and shadows of what happened in the Italian language: extensive use of speech, but it keeps reading disaffection, new role of dialects, poor relationship with science, mediocre skills levels of the adult population, difficulties in school. Finally, the last chapter shows how this impinges on ways to use our language: the vocabulary and grammar we use, talking in private or in public, or writing journalistic texts, literary or scientific, administrative and bureaucratic.