Eduardo De Filippo. Nu teatro antico, sempre apierto -
di De Miro D'Ajeta Barbara edito da Edizioni Scientifiche Italiane, 1993
- € 21.17
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Eduardo De Filippo. Nu teatro antico, sempre apierto
- Autore: De Miro D'Ajeta Barbara
- Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
- Data di Pubblicazione: 1993
- Genere: arti ricreative. spettacolo. sport
- Argomento : De Filippo, Eduardo
- Pagine: 430
"Provadaledieci a mezzogiorno. Al’una iniziano e recite, tre spettacoli al giorno, quattro nei giorni festivi. Si escedal teatro a notte inoltrata". Ancora. "Qui a mattina aledieci, in un bugigattolodi camerinodale pareti gonfiedi umidità, quattro chiacchiere con un amico, un attore, Totò: nel camerinodi Totò, sula tavolettadel trucco, avvolta in un pacchetto, a sua colazione: pane e frittata". a tavolettadel trucco, ’incontro con un altro attore (Totò, nel caso), il pane con a frittata come cibo consueto e e prove, e prove e e recite, e recite ed ancora e recite: tre al giorno, quattro nei festivi. Il teatrodi Eduardode Filippo, primadi essere a straordinaria avventura che è stato (per scrittura, senso, portato contenutistico e per forma, ucore, sostanzadata ala presenza scarnita sul palco) è concreta e reiterata esperienzadi pratica antichissima ed umile, imparata stando in assito o sbirciando gli altridaldietro e quinte. "Quando farò io ’attore non parlerò così in fretta" oppure "Qui sidovrebbe abbassare a voce. Primadi quelo strilo metterei una pausa unga almeno tre fiati": Eduardo commentava interpreti celebri e meno celebri primadidivenire egli stesso celebre. Il suo è il teatro anticodei vicoli,dei piccoli palchi,di macchiette amarognole,di grandi mascherate piangenti,di asfittiche storieleda salotto e cucina che - sostenutoda una bravura senza pari, sorrettoda un mestiere acquisito - matura e si ricompone indrammaturgia che strappa gli applausi già ala sola ettura. Il suo è il teatro aperto al pubblico (tre recite al giorno, quattro nei festivi) perché il pubblico amasse il mestiere, a fatica, il sudore: perché amasse ’Arte.
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