La libertà di stampa è tutto. Mario Borsa, cinquant'anni di giornalismo democratico - 9788849845334

La libertà di stampa è tutto. Mario Borsa, cinquant'anni di giornalismo democratico: Mario Borsa è stato scrittore, saggista e pubblicista di indiscussa capacità tecnica e stilistica. Per oltre venticinque anni fu un esponente di riferimento del "Secolo" di Milano, il principale quotidiano della democrazia italiana. Uomo dalla tempra ancora risorgimentale ebbe idee liberaldemocratiche: fu antimperialista, anti-triplicista e tra gli artefici dell'intervento nella Grande guerra. Nel primo dopoguerra, subendo "Il Secolo" la lenta penetrazione delle forze capitalistiche e l'inesorabile fascistizzazione, Borsa venne esautorato e fu costretto a dimettersi, ma poté testimoniare i momenti cruciali dell'instaurazione della dittatura attraverso le colonne del "Times" di Londra, di cui divenne corrispondente da Milano. Antifascista della prima ora, collaborò alle maggiori iniziative dell'opposizione legalitaria e clandestina. Strenuo assertore dell'indipendenza professionale, ispirò l'ultimo congresso libero della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e nel 1924 pubblicò Libertà di Stampa, pamphlet storico-politico contrario all'abolizione della libertà di espressione. Sorvegliato, diffidato, incarcerato: rappresentò una spina nel fianco del Regime tanto da essere internato nel 1940 per le sue idee che lo rendevano un "Italiano pericoloso". All'indomani della Liberazione, il prestigio e l'integrità mostrati nel corso della lunga carriera, ne fecero il candidato ideale alla direzione del "Corriere della Sera".
Mario Bag was writer, essayist and publicist of undisputed technical skill and stylistic. For over twenty-five years he was an exponent of reference of "Century" in Milan, the main newspaper of Italian democracy. Man by hardening the Risorgimento had yet liberaldemocratiche ideas: anti-imperialist, anti-triplicista and was among the architects of the intervention in the great war. After World War I, suffering "Century" the slow penetration of capitalist forces and the inexorable fascism, bag was removed from Office and forced to resign, but he was able to witness the crucial moments of establishing a dictatorship through the columns of the Times of London, of which he became correspondent in Milan. All the major initiatives of the first antifascist opposition, legalistic and clandestine. Staunch supporter of professional independence, inspired the last free Congress of the National Federation of the Italian press and in 1924 published press freedom, historical and political pamphlets against the abolition of the freedom of expression. Supervised, distrusted, imprisoned: it represented a thorn in the side of the Regime as to be interned in 1940 for his ideas that made him a "dangerous Italian". After the Liberation, the prestige and integrity shown during the long career, made him the ideal candidate to the direction of "Corriere della Sera".