Dal fascismo alla Repubblica: quanta continuità? Numeri, questioni, biografie - 9788833132136

Dal fascismo alla Repubblica: quanta continuità? Numeri, questioni, biografie: La transizione dalla dittatura fascista allo Stato democratico repubblicano è questione cruciale dell'Italia contemporanea, ancora oggi alle prese con una sua complicata vicenda civile. L'analisi di quel passaggio, già affrontata da autorevoli storici in anni passati (Pavone, Gallerano, Quazza, Franco De Felice), viene ora ripresa in questo volume attraverso nuove indagini su apparati dello Stato di grande rilievo (Prefetture, Pubblica Sicurezza, Magistratura) e su ambienti poco "illuminati" dalla ricerca precedente (archivi, istituti bancari, forze socio-economiche, sindacali e culturali, giornali, istituzioni sportive). L'intento è di scavare nei dettagli quantitativi e biografici senza però rinunciare ad analisi e interpretazioni critiche di largo respiro, per restituire a quella fase fondamentale un posto di rilievo nel dibattito storiografico. Le domande non si fermano al quesito primario, ovvero quanta parte del personale fascista sia riemersa in posizioni chiave dopo il 1945, ma si spingono fino a chiedersi quanto del modello illiberale e della formazione ricevuta nel regime sia filtrato nella nuova vita democratica del Paese.
The transition from the fascist dictatorship to the republican democratic state is a crucial issue in contemporary Italy, still grappling with its complicated civil affair. The analysis of that passage, already addressed by authoritative historians in past years (Pavone, Gallerano, Quazza, Franco De Felice), is now taken up in this volume through new investigations on state apparatus of great importance (Prefectures, Public Security, and on environments not "enlightened" by previous research (archives, banking institutions, socio-economic, trade union and cultural forces, newspapers, sports institutions). The intention is to dig into quantitative and biographical details without giving up wide-ranging critical analyses and interpretations, to restore to that fundamental stage a prominent place in the historical debate. The questions do not stop at the primary question, i.e. how much of the fascist staff have re-emerged in key positions since 1945, but they go so far as to wonder how much of the illiberal model and the training received in the regime is filtered into the new life democratic ally.