L'io reciproco. Lo sguardo di Simmel - 9788857533391

L'io reciproco. Lo sguardo di Simmel: Con Simmel e con la sua "eredità", non si finisce mai di fare i conti. L'intentio recta dell'autore dell'"Io reciproco" è stata di scrivere un libro sulla filosofia del pensiero di Simmel e nel contempo un capitolo di "filosofia della storia della filosofia" contemporanea, cercando di presentare Simmel nel nostro tempo: Simmel today o, se si preferisce, Simmel un siècle après. Attraverso il suo originale saggismo comprendiamo che il fluire dinamico della vita e della storia, l'io fallibile, reciproco, non si possiede mai totalmente con se stesso come identità, affidabile e sicura. La realtà dell'io, che si costituisce nella storia "in un prima e un poi", non è mai sua e a sua disposizione. Questo non traduce una negatività che si disloca nel mezzo, tra il negativo e l'io: cioè l'alterità, il navigante nell'infinito. Il non-proprio-dell'io, giammai identico a se stesso, è fatto e generato dall'alto, nel conflitto: "la scuola in cui l'io si forma". Come per Hegel, anche per Simmel l'io è costituito dal rapporto con l'altro. Una alterità che lo (ri)compone e lo erode nella vita delle forme dell'io reciproco. Non si può pensare-di-pensare la vita come flusso in cui si dislocano la coscienza, i corpi e le cose fuori da questo rapporto.
With Simmel and his "legacy", you never stop to contend. The author of "mutual" intentio recta I was writing a book on the philosophy of the thought of Simmel and a chapter of "philosophy of the history of contemporary philosophy, trying to present Simmel in our time: Simmel today or, if you prefer, Simmel un si??cle apr??s. Through its original saggismo we understand that the dynamic flow of life and history, I am fallible, mutual, you don't have never totally with himself as identity, reliable and secure. The reality of the ego, which constitutes itself in history "in an earlier and a later", it is never his and at his disposal. This does not translate a negativity that displace in the Middle, between the negative and the ego: the otherness, the Navigator in the infinite. The not-quite-I never identical to itself, is made and thrown from above, in the conflict: "the school where the ego is formed". As for Hegel, for Simmel the ego is the relationship with each other. An otherness that the (re) composed and erodes mutual life forms of the ego. One cannot think-of-thinking about life as a stream where you displace the conscience, the bodies and things out of this relationship.