La Cappella degli Scrovegni nell'anfiteatro romano di Padova: nuove ricerche e questioni irrisolte - 9788869381386

La Cappella degli Scrovegni nell'anfiteatro romano di Padova: nuove ricerche e questioni irrisolte: Il 6 febbraio 1300 Enrico Scrovegni acquista da Manfredo de' Dalesmanini il sito dell'Arena dove, con altre costruzioni e ruderi di minor conto si trova anche... "una domus intus magna murata et solarata coperta cupis cum stupa prope posita in medio ipsius Arene cum loza post ipsam domum..." (come riportato nell'antica pergamena dell'atto di vendita custodita nell'archivio Foscari-Gradenigo). Enrico rende questo luogo sede di un magnificente palazzo e della Cappella nota universalmente per gli affreschi in essa custoditi, realizzati da Giotto. Nonostante i passaggi di proprietà avvenuti nei secoli, prima alla famiglia Foscari-Gradenigo nel 1475 e poi al Comune di Padova nel 1880, la Cappella mantiene ancora oggi il nome degli Scrovegni e ad Enrico viene attribuita la sua costruzione. Eppure nessun documento, tra quelli risparmiati dai roghi quattrocenteschi, che distrussero gran parte degli archivi storici di Padova, racconta della sorte delle strutture che Enrico aveva trovato nell'Arena e di come si svolse il nuovo cantiere.
On February 6, 1300 Enrico Scrovegni buys from Manfredo de ' Dalesmanini the site of the Arena where, with other constructions and ruins of less account is also located... "A domus intus magna walled et solarata blanket cupis to Prope stupa Posita in middle Ipsius arenas Loza the Post Ipsam domum..." (as reported in the ancient parchment of the deed of sale kept in the archive Foscari-Gradenigo). Enrico makes this place the seat of a magnificent palace and the Chapel known universally for the frescoes in it, made by Giotto. Despite the passages of ownership over the centuries, first to the family Foscari-Gradenigo in 1475 and then to the City of Padua in 1880, the Chapel still retains the name of Scrovegni and Enrico is attributed to its construction. Yet no document, among those spared by the fifteenth century, which destroyed most of the historical archives of Padua, tells of the fate of the structures that Henry had found in the Arena and how the new shipyard took place.