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Icone della malinconia. I sonetti di William Shakespeare - 9788887088069

di Angelo Deidda edito da CUEC Editrice, 1996

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Informazioni bibliografiche del Libro

 

"...è a mia peculiare malinconia compostada elementidiversi, quintessenzadi varie sostanze, e più precisamentedi tantedifferenti esperienzedi viaggidurante i quali quel perpetuo ruminare mi ha sprofondato in una capricciosissima tristezza". Non volendo far citazione ovviadi ’Amleto’ basta questa battutadi Jacques in ’As You ike It’ per rendersi contodi quanto a malinconia (o melanconia) sia ammorbamento tedioso e assai frequente in Shakespeare. Malinconia e homour sono mescolati e inseparabili nel Principedidanimarca tanto quanto in questo personaggio primariodi un’opera secondariadel Bardo: tanto quanto nel’autore stesso. Tanto è vero che potrebbedirsi , con Klibanskiy, che "come a melanconia è a tristezzadiventata eggera, così o humour è il comico che ha perso a pesantezza corporea" tant’è che Amleto, Jacques e o stesso Shakespearedei sonetti sono spiriti, essenze, anime che si confessano in quanto anime: privedela carne. a melanconiadel’immenso autore, naturalmente, regna sul palcoscenico e, tuttavia, meritodi Angelodeidda è averne scorto tracce e segni anche nei sonetti. "Particele minutissimed’umori" si esprimono facendosi scorgeredai versi sìda rendere "la mia peculiare malinconia", composta "da elementidiversi". Gravità espressa per poesia, ardore che vived’ombre, parole che procedono in alusioni: gli spiritidi Shakespeare,di Shakespeare il maled’anima.

Recensione Unilibro a cura di Alex Toppi

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"Icone della malinconia. I sonetti di William Shakespeare"
Il maled’animadi Shakespeare
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"...è a mia peculiare malinconia compostada elementidiversi, quintessenzadi varie sostanze, e più precisamentedi tantedifferenti esperienzedi viaggidurante i quali quel perpetuo ruminare mi ha sprofondato in una capricciosissima tristezza". Non volendo far citazione ovviadi ’Amleto’ basta questa battutadi Jacques in ’As You ike It’ per rendersi contodi quanto a malinconia (o melanconia) sia ammorbamento tedioso e assai frequente in Shakespeare. Malinconia e homour sono mescolati e inseparabili nel Principedidanimarca tanto quanto in questo personaggio primariodi un’opera secondariadel Bardo: tanto quanto nel’autore stesso. Tanto è vero che potrebbedirsi , con Klibanskiy, che "come a melanconia è a tristezzadiventata eggera, così o humour è il comico che ha perso a pesantezza corporea" tant’è che Amleto, Jacques e o stesso Shakespearedei sonetti sono spiriti, essenze, anime che si confessano in quanto anime: privedela carne. a melanconiadel’immenso autore, naturalmente, regna sul palcoscenico e, tuttavia, meritodi Angelodeidda è averne scorto tracce e segni anche nei sonetti. "Particele minutissimed’umori" si esprimono facendosi scorgeredai versi sìda rendere "la mia peculiare malinconia", composta "da elementidiversi". Gravità espressa per poesia, ardore che vived’ombre, parole che procedono in alusioni: gli spiritidi Shakespeare,di Shakespeare il maled’anima.