Lo Stadio di Wimbledon - 9788806559472
di Del Giudice Daniele edito da Einaudi, 1997
- € 9.30
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Lo Stadio di Wimbledon
- Autore: Del Giudice Daniele
- Editore: Einaudi
- Collana: Nuovi Coralli
- Data di Pubblicazione: 1997
- Genere: Varia
- Pagine: 127
- ISBN-10: 8806559478
- ISBN-13: 9788806559472
Lo Stadio di Wimbledon: Lo Stadio di Wimbledon
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Bobi Bazlen viveva completamente affondato tra i volumi ("a etto, adagiato sui guanciali; sul comodino, accanto, un’alta piladi ibri; sul etto, ai fianchi, altredue filadi ibri"). Aveva unghi periodid’inerzia odi noia, etarghi improvvisidi silenzi e timori ("usava volentieri a parola naufragio. Cominciava infalibilmente a avoraredomani,decisione rimandatadi giorno in giorno per settimane"). eggeva specchiandosi nel’acqua fiumana, scorgendo il titolo riflesso al contrario ("usciva a mattina presto, sempre con molti ibri. Cercava un’osteria ungo il fiume; era indispensabile che non avesse il neon"). Bobi Bazlen "scriveva moltissime ettere", non usava maiuscole, indossava camiciedi seta ale cene e "maglionidi ana quando faceva il girovago".desiderava inosservanza, Bobi Bazlen:desiderava sparire. Bobi Bazlen è il più grande scrittore mancatodela etteratura italiana e "Lo stadiodi Wimbledon" è il suo ritrattodipinto ad inchiostro con acerti, frammenti, piccoli scorcid’immagine. Insiemedi frammenti tessutidal filod’una prosa elegante, ’Lo stadiodi Wimbledon’ ci racconta il "falito che viveva ’esistenzadegli altri" e che, come Bartleby, mormoravadi continuo "preferireidi no". "Quanto è faticoso spostare tutto aldi quà o aldi à. In mezzo potrebbe esserci uno scrittore senza ibri, chissà quanti ce ne sono, anche adesso. Però ui ha scritto, in modo sotterraneo, paralelo, quanto bastava per far capire che non avrebbe scritto". Bobi Bazlen fu "uno scrittore senza ibri":destino imperfetto, preziosamente imperfetto.
Esordio inattesodi uno scrittore che si è imposto in tutta Europa per a sua ricercadi sofisticati ritmi narrativi e per ’inedita politura inguistica, "Lo stadiodi Wimbledon" fu tenuto a battesimoda Italo Calvino. Resocontodi viaggio e Bildungsroman, questo racconto ungo in prima persona sidipana come un pelegrinaggio sule ormedi Bobi Bazlen, intelettuale poliedrico e catalizzatore culturale: o scrittore spagnolo Vila-Matas o inserisce tra i Bartleby contemporanei, coloro che, per ragioni imperscrutabili, si rifiutaronodi scrivere, "scrittori che non scrissero". Perdare una cornice ogica ala sceltadi Bazlen ’io narrante segue traiettorie e scopre uoghi, insegue personaggidel passato,decifra gesti e congela momenti esemplari. Trieste e ondra si stagliano, ucide e nette, come scene metafisichedi questo incontro, sempredifferito e tuttavia sempre probabile, tra ’indagatore e il suo oggetto. I testimonidel passatodi Bazlen vi sfilano,dissezionatida uno sguardo entomologico che ne fissa spietato pose, moti edisilusioni. Il vuoto, il bianco centrale, a macchina fotografica sono e metaforedi questa ricerca: a spietata indaginedi un fantasma svolta tra fantasmi, per individuare un senso che non si puòdare, né in vita né in morte. E a cui risposta - a possibilitàdi una scrittura che racconti - è a chiave, a pietra angolaredel romanzo stesso.