Garibaldi fu ferito. Una storia di «malasanità» alla fortezza del Varignano - 9788863820720

Garibaldi fu ferito. Una storia di «malasanità» alla fortezza del Varignano: Ferito in Aspromonte, Garibaldi venne condotto alla fortezza del Varignano, nel golfo della Spezia, dove restò per quasi tre mesi con una pallottola nel piede destro, rischiando la perdita di un arto e forse anche la morte. Una storia di malasanità ante litteram, nonostante attorno al capezzale dell'Eroe si fosse radunato un consesso di medici illustri... "Ho letto con vero piacere ed interesse questo libro, le cui pagine chiariscono discussioni, incertezze, diverbi dei pareri medici e, cosa non da poco, l'arresto di un personaggio che sconvolse l'opinione pubblica mondiale. L'autore ci porta a rivivere avvenimenti, luoghi, controversie relative al viaggio, ai soggiorni attraverso i quali il mio bisnonno fu trasportato ferito e dolente. Vicende poco note e rese più vive dalle belle immagini d'epoca pubblicate nel libro, che illustrano gli avvenimenti con l'affetto commovente per il personaggio, espresso dalla mano degli artisti..." (dall'introduzione di Anita Garibaldi)
Injured in Aspromonte, Garibaldi was taken to the fortress of Varignano, in the Gulf of La Spezia, where he stayed for nearly three months with a bullet in the right foot, risking the loss of a limb and perhaps even death. A history of poor health care before its time, although around the bedside of the hero had rallied a gathering of famous doctors ... "I read with pleasure and interest in this book, whose pages clarify discussions, uncertainties, squabbles of medical opinions and, no small feat, stopping a character who flew in the face of world opinion. The author leads us to relive the events, places, travel disputes, to stays through which my great-grandfather was taken bruised and sore. Little-known events and made more lives from fine vintage images published in the book, illustrating the events with heartwarming affection for the character, voiced by the hand of artists ... " (from the introduction of Anita Garibaldi)