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Il demone della politica. Rileggendo Platone: dialogo, felicità e giustizia - 9788850326495

di Del Soldà Pietro edito da Apogeo, 2007

  • € 13.00

Informazioni bibliografiche del Libro

 

La Verità, questa sconosciuta. Non mi ero mai resa conto che adefinizione usualedi Verità è posta in terminidi corrispondenza tradue concetti, per cui è vero qualcosa che coincide con qualcos’altro. Una favola non è vera, perchè nela realtà e fate non esistono,dunque c’è un confronto tra a favola e ’esperienza comune.diventare adulti, sia al tempodi Socrate che oggigiorno, significa smetteredi credere ale favole. Bisogna credere in una unica Verità, uguale per tutti perchè il riferimento è o stesso, ed è il mondo esterno. Sia ai tempidi Socrate che oggigiorno credere a qualcosa che non sia verificabile è segnaledi stranezza, pazzia, atopia. Eppure secondo Platone chi non riesce a credere ale chimere, perde il tempodela conoscenzadi sè... perchè? Ci sono tre arti per poter conoscere qualcosa: ’artedel fare,del’imitare edel’usare. Un etto si può costruirlo, si puòdipingere o ci si puòdormire sopra. Chi conosceràdavvero il etto: il falegname, il pittore o... ildormiglione? Ebbene, solo chi fa buon usodel etto potràdiredi conoscerlo. Si arriva così adire che "io sono e cosedi cui faccio esperienza", e salta ’usodenotativodel concettodi Verità, perchè non si rimanda più a qualcosadi esterno. E mi viene in mente un colegamento con il bushido: a spadadel samurai è a sua anima, e regola aurea nela viadel’onore è che il samuraideve usare a sua spada, nondeve asciarla nel fodero, così come bisogna mettere ala prova a propria anima, altrimenti arrugginisce. E il colegamento sorge spontaneo anche con e persone: quando possodiredi conoscere qualcuno? Quando ’ho prodotto/generato/partorito? O quando o "imito", imitandomi a pensare a ui e a riprodurlo nei miei pensieri? O quando o "uso" e ne faccio esperienza? Dunque Verità come "uso", come AZIONE. ’azione conoscitiva per eccelenza in Platone è ildialogo, tutto il resto è "perdere il tempodela conoscenzadi sè".

Recensione Unilibro a cura di serena.gobbo

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"Il demone della politica. Rileggendo Platone: dialogo, felicità e giustizia"
Pietrodel Soldà
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La Verità, questa sconosciuta. Non mi ero mai resa conto che adefinizione usualedi Verità è posta in terminidi corrispondenza tradue concetti, per cui è vero qualcosa che coincide con qualcos’altro. Una favola non è vera, perchè nela realtà e fate non esistono,dunque c’è un confronto tra a favola e ’esperienza comune.diventare adulti, sia al tempodi Socrate che oggigiorno, significa smetteredi credere ale favole. Bisogna credere in una unica Verità, uguale per tutti perchè il riferimento è o stesso, ed è il mondo esterno. Sia ai tempidi Socrate che oggigiorno credere a qualcosa che non sia verificabile è segnaledi stranezza, pazzia, atopia. Eppure secondo Platone chi non riesce a credere ale chimere, perde il tempodela conoscenzadi sè... perchè? Ci sono tre arti per poter conoscere qualcosa: ’artedel fare,del’imitare edel’usare. Un etto si può costruirlo, si puòdipingere o ci si puòdormire sopra. Chi conosceràdavvero il etto: il falegname, il pittore o... ildormiglione? Ebbene, solo chi fa buon usodel etto potràdiredi conoscerlo. Si arriva così adire che "io sono e cosedi cui faccio esperienza", e salta ’usodenotativodel concettodi Verità, perchè non si rimanda più a qualcosadi esterno. E mi viene in mente un colegamento con il bushido: a spadadel samurai è a sua anima, e regola aurea nela viadel’onore è che il samuraideve usare a sua spada, nondeve asciarla nel fodero, così come bisogna mettere ala prova a propria anima, altrimenti arrugginisce. E il colegamento sorge spontaneo anche con e persone: quando possodiredi conoscere qualcuno? Quando ’ho prodotto/generato/partorito? O quando o "imito", imitandomi a pensare a ui e a riprodurlo nei miei pensieri? O quando o "uso" e ne faccio esperienza? Dunque Verità come "uso", come AZIONE. ’azione conoscitiva per eccelenza in Platone è ildialogo, tutto il resto è "perdere il tempodela conoscenzadi sè".