Dessert. Management, dintorni e contorni. Menù per lavorare bene e vivere meglio - 9788862507547

Dessert. Management, dintorni e contorni. Menù per lavorare bene e vivere meglio: È bene dire subito che questo libro non è un ricettario gastronomico. Tuttavia, come spesso accade, le metafore aiutano a fare chiarezza, a meglio raccontare, a vedere le cose sotto una luce nuova. Ecco, dunque, un libro di management, ma molto particolare: un'antologia di racconti brevi, una raccolta di parabole, talvolta vere e proprie barzellette per dispensare e condividere consigli e riflessioni sulla vita, il lavoro e le relazioni, classificate in una formula tipica dell'organizzazione di un pasto. Un libro scritto a quattro mani, servito in quindici consumazioni, per un pranzo in ventiquattro «sapori», un menù completo da interpretare metaforicamente. Fin dall'inizio apparirà chiaro al lettore come i due «cuochi» hanno preparato le «vivande», rendendole nutrienti per la morale e per il morale: il lettore potrà identificarsi e riconoscersi nella vita di tutti i giorni. Dal tradimento alle dicerie, dall'ingratitudine alla capacità del fare, dal pregiudizio al non dare nulla per scontato. Dall'aperitivo al digestivo, si riderà e si rifletterà sulla natura umana. Ma la dolcezza del titolo non tragga in inganno. Alla fine del pasto, seppur con humor e leggerezza, gli autori presentano il conto: giocare sì, ma per allenarsi alla vita.
It is good to say immediately that this book is not a gastronomic cookbook. However, as often happens, metaphors help to clarify, to better tell, to see things in a new light. Here, therefore, a book of management, but very particular: an anthology of short stories, a collection of parables, sometimes real jokes to dispense and share advice and reflections on life, work and relationships, classified in a Typical formula of the organization of a meal. A book written in four hands, served in fifteen drinks, for a lunch in twenty-four "flavors", a complete menu to interpret metaphorically. From the beginning it will be clear to the reader how the two "cooks" have prepared the "vivande", making them nutritious for morality and for morality: The reader can identify himself and recognize himself in the everyday life. From betrayal to rumors, from ingratitude to the ability to do, from prejudice to not taking anything for granted. From the aperitif to the digestive, will laugh and will be reflected on human nature. But the sweetness of the title does not mislead. At the end of the meal, albeit with humor and lightness, the authors present the bill: to play yes, but to train for life.