Confessare l'impossibile. «Ritorni», pentimento e riconciliazione - 9788898367337

Confessare l'impossibile. «Ritorni», pentimento e riconciliazione: «Riconoscere che non si vive insieme, ebbene, che con e come uno straniero, uno straniero "a casa propria", in tutte le figure dell'"a casa propria", che non c'è "vivere insieme" che laddove l'insieme non si forma e non si chiude, laddove il vivere insieme (avverbio) contesti la completezza, la chiusura e la coesione di un "insieme" (nome, sostantivo), di un insieme sostanziale, chiuso, identico a sé; riconoscere che non c'è "vivere insieme" se non laddove, in nome della promessa e della memoria, del messianico e del lutto (senza lavoro né guarigione), si accoglie la dissimmetria, l'anacronia, la non reciprocità con un altro più grande, di volta in volta più vecchio e più giovane, un altro che viene o che forse verrà, che forse è già venuto, ecco la giustizia di una legge al di sopra della legge...» (Jacques Derrida)
"Recognize that you do not live together, well, that and as a stranger, a foreigner" at home ", in all the figures of the" at home ", that there is no" living together "that where the collection is not formed and doesn't close, where living together (adverb) disputes the completeness, closure and cohesion of a "set" (name, proper noun), a substantial collection, closed, identical to itself; recognize that there is no "living together" unless where, in the name of Messianic promise and memory usage, and mourning (no work nor healing), it welcomes the asymmetry, the anacronia, the non-reciprocity with another bigger, older and more from time to time young, another that is or may be, which perhaps has come already, here's the Justice of a law above the law ...?? (Jacques Derrida)