L'età del disordine. Storia del mondo attuale 1968-2017 - 9788858130674

L'età del disordine. Storia del mondo attuale 1968-2017: L'età del disordine è un tempo dominato dalla paura, che è figlia dell'ignoranza. Ci sembra di vivere in balia del caos. La globalizzazione è divenuta per molti un incubo: robot che sostituiscono operai, stabilimenti che si trasferiscono in Serbia o in Cina, crisi finanziarie a ripetizione, ondate di immigrati che affluiscono alle frontiere, attentati terroristici. Questo libro è un tentativo di trovare un ordine in tutto ciò, a partire dai cinque anni che aprono questa nuova era: 1968-1973. Iniziano allora i grandi mutamenti da cui è scaturito il mondo attuale: il predominio della finanza sulla produzione, la graduale perdita della presa delle due superpotenze sul mondo, l'uscita dal sottosviluppo di un numero crescente di paesi asiatici, una maggiore consapevolezza del fatto che gli equilibri ambientali stanno saltando. La globalizzazione non è un complotto. Non è molto diversa da quella di cento anni fa, quando migranti, capitali, merci e informazioni si spostavano in misure paragonabili a quelle odierne. Allora la politica la fermò, con i nazionalismi e due guerre mondiali, al prezzo di settanta milioni di morti. Oggi, in preda alla paura, si diffonde la stessa tentazione. Per non ripercorrere quella strada c'è bisogno di una nuova politica che sappia elevarsi al livello planetario delle sfide: migrazioni, finanza, povertà ed ineguaglianze, clima.
The age of the disorder is a time dominated by fear, who is the daughter of ignorance. We seem to live at the mercy of chaos. Globalization has become for many a nightmare: robots that substitute workers, factories moving to Serbia or China, repeated financial crises, waves of immigrants that flow at the border, terrorist attacks. This book is an attempt to find an order in everything, starting from five years to open this new era: 1968-1973. Then start the great changes which have resulted in today's world: the dominance of Finance on production, the gradual loss of grip of the two superpowers of the world, exit from underdevelopment of an increasing number of Asian countries, a greater awareness that the environmental balance are jumping. Globalization is not a conspiracy. Is not very different from that of a century ago, when migrants, capital, goods and information moved into measures comparable to those of today. Then politics stopped, with nationalism and two world wars, at the price of 70 million deaths. Today, gripped with fear, spreads the same temptation. Not follow that road we need a new politics that can rise to the level of planetary challenges: migrations, finance, poverty and inequalities, climate.