Non perdo nemmeno se mi battono. Per una teoria anarchica del combattimento - 9788865284742

Non perdo nemmeno se mi battono. Per una teoria anarchica del combattimento: Sarà mai possibile raccontare la scherma e una lunga esperienza come quella del maestro Antonio Di Ciolo? Forse si può tentare di farlo soltanto mostrando molti punti di osservazione e prendendo la rincorsa da lontano. Per esempio iniziando dal 1905, anno di nascita di Luciano, padre di Antonio Di Ciolo; o addirittura prendendo le mosse dal nonno, l'anarchico Dosolino. Perché, al contrario di quanto si crede, la scherma non è soltanto uno sport e non è, soprattutto, un fatto individuale. "Non perdo nemmeno se mi battono" segue l'evoluzione della scherma lungo almeno un secolo concentrandosi poi su ciò che avviene negli anni del dopoguerra, gli anni della formazione di Antonio Di Ciolo e dell'inizio del suo esperimento di successo. Ma questo non sarebbe ancora stato sufficiente. Alla voce narrante di Antonio che ci porta all'interno della sala di scherma e della sua lezione, alla declinazione del suo alfabeto schermistico, era necessario aggiungere le voci degli allievi. Così il figlio Enrico, i campioni Alessandro Puccini, Salvatore Sanzo e Simone Vanni ci prendono per mano e ci aiutano a rivivere i momenti principali di un'avventura cui vorremmo tutti partecipare: l'avventura di un felice rapporto tra maestro e allievo, di un felice rapporto tra le generazioni.
Will it ever be possible to tell about fencing and a long experience like that of master Antonio Di Ciolo? Perhaps we can try to do this only by showing many points of observation and taking the run from afar. For example, starting in 1905, the year of the birth of Luciano, father of Antonio Di Ciolo; or even taking the lead from his grandfather, the anarchist Dosolino. Because, contrary to what is believed, fencing is not just a sport and is not, above all, an individual fact. "I don't lose even if they beat me" follows the evolution of fencing over at least a century, focusing on what happens in the post-war years, the years of Antonio Di Ciolo's formation and the beginning of his successful experiment. But that still wouldn't have been enough. To the narrating voice of Antonio who takes us inside the fencing room and his lesson, to the declination of his screen alphabet, it was necessary to add the voices of the students. So his son Enrico, the champions Alessandro Puccini, Salvatore Sanzo and Simone Vanni take us by the hand and help us to relive the main moments of an adventure that we would all like to participate in: the adventure of a happy relationship between teacher and pupil, of a happy relationship between the generations.