Farinacci. Il radicalismo fascista al potere - 9788860361059

Farinacci. Il radicalismo fascista al potere: Cosa fu il radicalismo fascista? Quale il ruolo che Mussolini intendeva cedergli nelle diverse fasi del ventennio? Il volume tenta di rispondere a tali interrogativi concentrandosi sulla figura chiave di tutto l'intransigentismo, Roberto Farinacci, che sino alla fine degli anni trenta impersonò la figura del leader fascista in una versione diversa da quella di Mussolini, in modo persino contraddittorio rispetto a essa. Prima ras di Cremona, poi capace organizzatore di uno squadrismo interprovinciale, guidò la riscossa fascista che neutralizzò le reazioni all'omicidio Matteotti. Ottenuta in questo modo la guida della segreteria generale del Pnf, fu in grado di esercitare un forte ascendente sia sul partito che sulla vasta corrente radicale, assumendo così troppo potere per non destare la diffidenza del duce. Per questo venne ostracizzato, messo all'indice, spiato dalla stessa polizia politica fascista. Eppure, Mussolini non se ne liberò mai. Con la svolta filonazista e antisemita del 1936, Farinacci tornò in auge. Fu in quegli anni che la sua tensione verso una lotta perenne e maniacale contro ogni forma di "afascismo" si dimostrò intrinseca al tessuto connettivo del regime. Questo volume offre un contributo innovativo alla riflessione sulla figura di Farinacci, partendo "non solo da una ricerca documentaria di prima qualità, ma da una visione fresca, da un'introiezione del mutare dei tempi e delle prospettive storiografiche", come scrive Salvatore Lupo.
What was the radical fascist? What is the role that Mussolini wanted to give him at different stages of the twenty years? The volume attempts to answer these questions by focusing on the key figure of all an intransigence, Roberto Farinacci, who until the end of the thirties fascist leader played the role of a different version than that of Mussolini, so even contradicts it. Before ras of Cremona, then able organizer of an interprovincial squads led the rescue fascist who neutralized the reactions to the murder of Matteotti. Obtained in this way the guide of the General Secretariat of the Pnf, was able to exert a strong influence on both the current radical party, thus assuming too much power not to arouse the suspicion of the duce. He was ostracized, banned, spied on by the same fascist political police. Still, Mussolini did they ever freed. With the pro-Nazi and antisemitic twist of 1936, Farinacci came back into vogue. It was during those years that his quest for a perennial and maniacal fight against all forms of "afascismo" proved to be intrinsic to the connective tissue of the regime. This book offers an innovative contribution to the reflection on the figure of Farinacci, leaving "not only by a documentary research, but from a fresh vision, an introjection of changing times and historical perspectives", as written by Salvatore Lupo.