Quando sarai nel vento - 9788832970272

Quando sarai nel vento: Abele ha lasciato il Cilento per studiare i venti sulle montagne abruzzesi. Da una stazione meteo in cui le strumentazioni adeguate sembrano non arrivare più, si stende un paesaggio quasi lunare, devastato dal sisma e spopolato tanto di individui quanto di umane speranze. Abele allora occupa il tempo guardando le pendici cangianti del Gran Sasso, auscultando con uno stetoscopio elettronico il brusio sommerso della Terra e scattando fotografie alla sua «mano guasta». Quando scende da quell'eremitaggio accademico, si divide tra la stanza in affitto dagli Hensel - una coppia di vecchi ebrei che usano la crudeltà come moneta di scambio col mondo -, qualche rave in cui l'ecstasy allontana e scolla il rapporto tra percezioni e realtà, e le ore passate a fantasticare di un film sul vento con Marlena, la desolata Beatrice che diventa a poco a poco la regina di quell'universo in attesa. A spezzare quella stagnante bonaccia - interiore ed esteriore - il passato che torna e la necessità di un viaggio che porterà Abele alla ricerca del padre tra l'Argentina, New York e Parigi. Un viaggio intrapreso con Marlena, sotto i cui passi esiste «solo il silenzio della grazia», ma ugualmente composto di solitudine e inerzia: il vento è ormai scomparso e, senza la sua spinta, l'umanità terrigna che accompagna le scoperte di Abele, l'odore acre degli incendi che devastano il Sud del Pianeta, le lotte di ecologisti in tuta bianca e maschera antigas che si ispirano a Walt Whitman, rimangono sospesi, avvolti da sonorità limpide e luci inflessibili, come tante istantanee in lotta contro tutto ciò che
Abel left Cilento to study the winds in the Abruzzo mountains. From a weather station where the proper instruments seem to no longer arrive, lies an almost lunar landscape, devastated by the earthquake and depopulated as individuals as well as human hopes. Abel then takes up time by looking at the changing slopes of the Gran Sasso, ausculating with an electronic stethoscope the submerged buzz of the Earth and taking photographs of his "broken hand". When he descends from that academic hermitage, he splits himself between the rented room of the Hensel - a couple of old Jews who use cruelty as a currency of exchange with the world - some rave in which ecstasy distances and disconnects the relationship between perceptions and reality, and the hours go to fantasize about a film about the wind with Marlena, the desolate Beatrice who gradually becomes the queen of that universe waiting. To break that stagnant bonanza - inner and outer - the past that returns and the need for a journey that will lead Abel in search of his father between Argentina, New York and Paris. A journey undertaken with Marlena, under whose steps there is "only the silence of grace", but equally composed of solitude and inertia: the wind has now disappeared and, without its thrust, the earthly humanity that accompanies Abel's discoveries, the acrid smell of the fires ravaging the South of the Planet, the struggles of ecologists in white suits and gas masks inspired by Walt Whitman, remain suspended, shrouded in clear sounds and unyielding lights, like so many snapshots fighting against all that