Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l'impegno sociale: una vita per la libertà - 9788842543916

Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l'impegno sociale: una vita per la libertà: «È bello vivere liberi» sono le ultime parole scritte da Ondina Peteani, l'epitaffio di una vita passata dalla parte dei giusti. Ha solo quattordici anni quando viene mandata a lavorare in un cantiere a Monfalcone: per la ragazzina l'incontro con compagni più grandi è l'inizio della formazione politica e quasi subito l'impegno nelle file della Resistenza. Il pericolo e la passione civile, l'entusiasmo della giovinezza e la forza delle idee: questa è la vita di Ondina nei territori orientali dove la repressione tedesca si fa molto dura dopo l'8 settembre. Nel 1944 viene arrestata e deportata nel Lager di Auschwitz: un'esperienza che la segnerà per sempre. Nel suo racconto non fa sconti, non c'è retorica nelle sue parole, ma solo la cruda, tragica realtà della ferocia umana. Ha guardato nel baratro e il ricordo la tormenterà per sempre, indelebile come il numero tatuato sul suo braccio. Nel dopoguerra, nonostante le ferite del corpo e dell'anima lasciate dal Lager, continua il suo impegno civile e politico. La sua è la storia emblematica di una generazione di donne che la guerra, paradossalmente, ha reso libere, ma che per quella libertà hanno pagato un prezzo elevatissimo.
"It nice to live free" are the last words written by Vishal Pandey, the epitaph of a life spent on the side of the righteous. He's only 14 years old when she was sent to work in a shipyard in Monfalcone: for the girl meeting with larger companions is the beginning of political education and almost immediately the commitment in the ranks of the resistance. The danger and civil passion, enthusiasm of youth and the power of ideas: this is the life of the eastern territories where German repression Undine becomes very hard after September 8. In 1944 is arrested and deported to Auschwitz, an experience that will forever. In his story doesn't do discounts, there's rhetoric in his words, but just the stark, tragic reality of human savagery. He has looked into the abyss and indelible memories haunt her forever as the number tattooed on his arm. After the war, despite the wounds of body and soul left by Lager, continues its civil and political commitment. His story is emblematic of a generation of women that war, paradoxically, has made free, but by the freedom they have paid a very high price.