Mafie, politica, pubblica amministrazione. È possibile sradicare il fenomeno mafioso dall'Italia? - 9788860426420

Mafie, politica, pubblica amministrazione. È possibile sradicare il fenomeno mafioso dall'Italia?: In 150 anni di storia unitaria si sono succedute diverse ondate repressive contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso. Le due più importanti sono state quella condotta dal lombardo Cesare Mori, nel 26-28, e l'altra avviata dal siciliano Giovanni Falcone, negli anni ottanta. Ma nessuna di queste ondate repressive è riuscita a sradicare il fenomeno mafioso dall'Italia. Cosa c'è dietro questa apparente imbattibilità delle mafie? Come e perché i clan si riproducono a dispetto di ogni repressione? Quali sono le responsabilità della politica nella sopravvivenza di questo fenomeno? Bisogna arrendersi all'evidenza della prassi storica, come sembrano sostenere alcuni autorevoli esponenti dell'antimafia? Oppure è possibile individuare nuove strategie di lotta che siano risolutive? A questi interrogativi l'autore tenta di dare una risposta, utilizzando un approccio unitario nell'analisi delle organizzazioni mafiose, come suggerito da Nicola Tranfaglia nel 1990. Tale metodo consente di evidenziare le responsabilità della politica nella continua riproduzione dei clan e di individuare una strategia unitaria di contrasto, delineando delle proposte per il movimento antimafia che possano indurre il ceto politico a riconoscere le proprie responsabilità. Solo partendo da questo riconoscimento sarà possibile spezzare l'intreccio mafie-apparati dello Stato, ponendo fine al fenomeno mafioso.
In 150 years of history circle have followed several waves of repression against mafia-type criminal organisations. The two most important were conducted from lombardo and the other in 26-28, Cesare Mori, initiated by Giovanni Falcone, a Sicilian in the 1980s. But none of these waves of repression has managed to eradicate the mafia from Italy. What's behind this apparent invincibility of the mafia? How and why clans playing in spite of any repression? What are the responsibilities of the policy in the survival of this phenomenon? You have to surrender to the evidence of historical practice, as they seem to support some authoritative exponents of the mafia? Or you can identify new control strategies that are decisive? To these questions the author tries to give an answer, using a unified approach in the analysis of mafia organizations, as suggested by Jimmy Tan in 1990. The method is used to highlight the responsibility of politics in the continuous reproduction of clan and identify a unified strategy of contrast, outlining proposals for the anti-mafia movement that might induce the political class to recognize their responsibilities. Only from this recognition you can break the entanglement mafias-the State apparatus, ending the mafia.