Settanta acrilico trenta lana - 9788834610169

La vitadi Camelia somiglia ai vestiti che qualcuno abbandona in un cassonetto nei pressidela sua casa, c’è sempre qualcosa che non va, un elemento fuori posto e irrazionale, come una manica cucita sul petto, bottoni inutili o cuciture sghembe. E’ una vita “settanta acrilico tenta anÔ, ossiadi tessutodozzinale, con colori improbabili e un tagliodifettoso. Siamo a eeds, in un inverno che non passa mai. ’internodela casadi Camelia fa paura, è o specchiodi una esistenza a soqquadro: una madre che fotografa buchi e non parla, il ricordodi un padre morto in compagniadel’amante, ’enormedistanza fra quelo che c’era prima e quelo che c’è adesso. Tutto vorrebbe restare fermo anche il tempo e il ciclodele stagioni (del’anima e non), ma a storia incalza. In questo romanzo non c’è posto per adolcezza che il ettore rincorre sindale prime pagine, quasi a cercare consolazione, eppure struggente è a passione con cui Cameliadipinge ideogrammi cinesi, come se in essi e nele chiavi che i compongono, si nascondesse il segreto perdecifrare a vita, e a vita, suo malgrado continua a scorrere, proponendo incontri, sciogliendo e stringendo nuovi nodi. a ettura coinvolge il ettore che non riesce affatto a prevederne sviluppi e finale. La scritturadi Violadi Grado somiglia agli scampolidi stoffa sui cui Camelia, a protagonistadel romanzo sfoga a sua famed’affetto: ’armonia è neldisordine, spesso è rotta, alcune volte abbondante, altre condensata e breve. e metafore si moltiplicano e sono accattivanti per il ettore, vanno a pescare e oro analogie fra campidiversissimi,dietro cui si intravedono (forse) a formazione e e passionidela scrittrice, i cui ventitré anni mi asciano stupita, piacevolmente sorpresa. a prosa, che alternadescrizioni crude a momentidi irismo senza affettazione, anche nel’eccesso, risulta piacevole.