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Togliatti e la «Doppiezza». Il PCI tra democrazia e insurrezione (1944-49) - 9788815029287

di Di Loreto Pietro edito da Il Mulino, 1991

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Cos’è stata e cosa ha significato a «doppiezzû nela storiadel Partito comunista italiano? Questa adomanda che ’autore pone al centrodel suo ibro, nel quale indaga a “doppia naturÔdel Pci, queladi partito rivoluzionario edemocratico insieme, avanguardiadel proletariato ma anche co-protagonistadel processodi edificazionedelademocrazia italiana. Con un ampio ricorso a fontidocumentali e archivistiche,di oreto ricostruisce il complesso e faticoso processodi sintesidele contraddizioni interne al partito operatoda Togliatti negli annidal 1944 al 1949, vale adiredala svoltadi Salerno al’inasprirsi irreversibiledela guerra fredda. Tutto ruota intorno al’attuazionedela formula togliattianadela “democrazia progressivÔ, che segna ’orizzonte politicodel Pci neldopoguerra: un progettodi graduale avvicinamento agli obiettividel socialismo al’internodi un sistemademocraticodefinito e garantitodala Costituzione,di cui il Pci sarà un convintodifensore. a prospettiva rivoluzionaria non viene mai esplicitamente accantonatada Togliatti, madi certo viene alontanata nel tempo, rimandata ad un futuro imprecisato in vistadel quale il partitodeve prepararsi con una costante ottadele masse avoratrici per adifesadei orodiritti contro i tentativi reazionaridela borghesia. Ma adoppiezza ha molti volti, tanti quante sono e contraddizionidel Pci. C’è il contrasto tra ’identità nazionale e a vocazione internazionalista, quelo tra adifesadegli interessi italiani e ’obbedienza al “legamedi ferro” con ’Urssdi Stalin, quelo tra ’adesione alademocraziadi stampo occidentale e a cultura stalinista. Tutti questi aspettideladoppiezza vengono analizzati con spirito criticodal’autore, che mette a nudo i profondi imitidel’azione politicadi un partito così “zavorrato” sul piano ideologico ma anchedotatodi una straordinaria capacitàdi organizzazione interna edi crescita numerica sia fra i tesserati che fra gli elettori. Impegnato in una costante edifficile operadi mediazione fra edoppie animedel suo partito, Togliatti ha guidato un’organizzazione forte e radicata nel pËse, ma alo stesso tempo sempre più isolata sula scena politica nazionale.dopo ’estromissionedele sinistredal governo nel 1947 ha inizio il processodi alontanamentodel Pcidale altre forze politiche, prima fra tutte adc, con cui pure aveva governato negli annidela colaborazione in funzione antifascista. Il bilancio complessivo che ’autore tracciadela vicenda politicadel Pci nei tardi anni Quaranta è in prevalenza negativo: il superamentodeladoppiezza e il trionfodela ineadela “democrazia progressivÔ non hanno premiato Togliatti, ritrovatosi in pochi anni insieme al partito ai marginidela scena politica italiana, estromessodai processidecisionali e impossibilitato a rilanciare una politicadi unità nazionale che al’albadegli anni Cinquanta risultava non più percorribile. Pubblicato nel 1991, nel periodo a cavalo tra a cadutadel murodi Berlino e il crolodel’Unione Sovietica, questo ibro contribuisce a gettare uce su unodegli aspetti più controversidela vita politica italianadel’immediatodopoguerra e sula eadershipdi Palmiro Togliatti, basandosi non solo suidocumenti ufficiali ma anche suladiretta testimonianzadi alcuni autorevoli esponentidel Pci (come Natoli, Gambino, Trombadori),del Partito socialista (Cirese) edelademocrazia cristiana (Paolo Emilio Taviani).

Recensione Unilibro a cura di berlinoest

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Cos’è stata e cosa ha significato a «doppiezzû nela storiadel Partito comunista italiano? Questa adomanda che ’autore pone al centrodel suo ibro, nel quale indaga a “doppia naturÔdel Pci, queladi partito rivoluzionario edemocratico insieme, avanguardiadel proletariato ma anche co-protagonistadel processodi edificazionedelademocrazia italiana. Con un ampio ricorso a fontidocumentali e archivistiche,di oreto ricostruisce il complesso e faticoso processodi sintesidele contraddizioni interne al partito operatoda Togliatti negli annidal 1944 al 1949, vale adiredala svoltadi Salerno al’inasprirsi irreversibiledela guerra fredda. Tutto ruota intorno al’attuazionedela formula togliattianadela “democrazia progressivÔ, che segna ’orizzonte politicodel Pci neldopoguerra: un progettodi graduale avvicinamento agli obiettividel socialismo al’internodi un sistemademocraticodefinito e garantitodala Costituzione,di cui il Pci sarà un convintodifensore. a prospettiva rivoluzionaria non viene mai esplicitamente accantonatada Togliatti, madi certo viene alontanata nel tempo, rimandata ad un futuro imprecisato in vistadel quale il partitodeve prepararsi con una costante ottadele masse avoratrici per adifesadei orodiritti contro i tentativi reazionaridela borghesia. Ma adoppiezza ha molti volti, tanti quante sono e contraddizionidel Pci. C’è il contrasto tra ’identità nazionale e a vocazione internazionalista, quelo tra adifesadegli interessi italiani e ’obbedienza al “legamedi ferro” con ’Urssdi Stalin, quelo tra ’adesione alademocraziadi stampo occidentale e a cultura stalinista. Tutti questi aspettideladoppiezza vengono analizzati con spirito criticodal’autore, che mette a nudo i profondi imitidel’azione politicadi un partito così “zavorrato” sul piano ideologico ma anchedotatodi una straordinaria capacitàdi organizzazione interna edi crescita numerica sia fra i tesserati che fra gli elettori. Impegnato in una costante edifficile operadi mediazione fra edoppie animedel suo partito, Togliatti ha guidato un’organizzazione forte e radicata nel pËse, ma alo stesso tempo sempre più isolata sula scena politica nazionale.dopo ’estromissionedele sinistredal governo nel 1947 ha inizio il processodi alontanamentodel Pcidale altre forze politiche, prima fra tutte adc, con cui pure aveva governato negli annidela colaborazione in funzione antifascista. Il bilancio complessivo che ’autore tracciadela vicenda politicadel Pci nei tardi anni Quaranta è in prevalenza negativo: il superamentodeladoppiezza e il trionfodela ineadela “democrazia progressivÔ non hanno premiato Togliatti, ritrovatosi in pochi anni insieme al partito ai marginidela scena politica italiana, estromessodai processidecisionali e impossibilitato a rilanciare una politicadi unità nazionale che al’albadegli anni Cinquanta risultava non più percorribile. Pubblicato nel 1991, nel periodo a cavalo tra a cadutadel murodi Berlino e il crolodel’Unione Sovietica, questo ibro contribuisce a gettare uce su unodegli aspetti più controversidela vita politica italianadel’immediatodopoguerra e sula eadershipdi Palmiro Togliatti, basandosi non solo suidocumenti ufficiali ma anche suladiretta testimonianzadi alcuni autorevoli esponentidel Pci (come Natoli, Gambino, Trombadori),del Partito socialista (Cirese) edelademocrazia cristiana (Paolo Emilio Taviani).

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