Il piano della Civita ed il Museo Archeologico Roger Lambrects di Artena. Per un progetto sull'esistente - 9788889400753

Il piano della Civita ed il Museo Archeologico Roger Lambrects di Artena. Per un progetto sull'esistente: Dieci anni di ricerche storiche, scavi archeologici, restauri paesaggistici ed edilizi, ed infine di progetti e realizzazioni nel territorio del comune di Artena sono qui raccontati dai loro protagonisti. La pubblicazione si suddivide in due parti: nella prima parte viene messa in luce la figura dell'archeologo belga prof. Roger Lambrechts, attraverso i ricordi dei suoi collaboratori. La città storica preromana sul Piano della Civita e la città seicentesca di Scipione Borghese vengono delineati in due distinti saggi. Nella seconda parte vengono illustrate la realizzazione del Parco Archeologico del Piano della Civita, il restauro del Granaio Borghese ed il nuovo Museo Archeologico intitolato a Roger Lambrechts. Un saggio di Andrea Bruschi affronta il tema cruciale degli interventi di trasformazione delle preesistenze storiche anche alla luce delle molteplici esperienze realizzate su questo stesso tema dagli architetti Anna Di Noto e Francesco Montuori.
Ten years of historical research, archaeological excavations, landscaping and building renovations, and finally of projects and realizations in the municipality of Artena is here narrated by their protagonists. The publication is divided into two parts: the first part is put into light the figure of Belgian archaeologist prof. Roger Lambrechts, through the memories of his collaborators. The historic town of Civita and the seventeenth-century Roman city of Scipione Borghese outlines in two separate essays. The second part discusses the creation of the Archaeological Park of the floor of the Civita, the restoration of Bourgeois Barn and the new archaeological museum named after Roger Lambrechts. An essay by Andrea Bruschi addresses the crucial issue of the transformation of historical archaeology in light of the many experiences on this topic by the architects Anna Di Noto e Francesco Montuori.