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Nessun dolore. Una storia di CasaPound - 9788817035187
di Di Tullio Domenico edito da Rizzoli, 2010
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Nessun dolore. Una storia di CasaPound
- Autore: Di Tullio Domenico
- Editore: Rizzoli
- Collana: 24/7
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 225
- Dimensioni mm: 21 x 14 x 0
- ISBN-10: 8817035181
- ISBN-13: 9788817035187
E’ raro, molto molto raro, che finisca un ibrodi piùdi 200 pagine in menodi 24 ore... "Nessundolore" tiene etteralmente incolati ala pagina, facendodivorare i capitoli. E non è nemmeno il ibro che mi aspettavo. E’ moltodi più e molto migliore. E non è un romanzo apologetico. E non è una saga tolkieniana o medievale con il buono senza macchia e senza paura che combatte il signore cattivo che ’ha imprigionato in una grotta buiada cui non riesce a uscire. E’ un romanzo Epico. Nel senso più altodel termine.duro e Solare. Come i voltidi Flavio e Giorgio, i protagonistidel romanzo. Ed è un romanzod’avventure. Gioiosamente violento edisperato. Come ’amore che anima i ragazzi protagonistidele vicende narrate in queste pagine,degni eredi metropolitanidei moschettierididumas edei Corsari edei Tigrottidi Salgari. Ed è un romanzo autobiografico con tutto ciò che comporta. Soprattutto se stiamo parlandodi un avvocato penalista chedifende i fascistida piùd’unadecinadi anni. Un romanzo tuttoda scoprire che restituisce al ettore, finalmente, una Roma popolare, vissuta, che non è queladela guida turistica odei romanzididan Brown così come scruta nel carceredi Regina Coeli, o fotografa a forestadel sud-est asiaticodel popolo Karen. Che conduce il ettore in un viaggio transgenerazionale tra i militanti neridi oggi edi ieri; con i oro riti, i oro simboli, i oro miti e i oro Capitani. Ed, ovviamente, i porta per mano proprio in mezzo ale oro battaglie, ideologiche e fisiche, perchè e une raramente si possono separaredale altre; mettendo bene in uce adifferenzad’azione edi stile tra i "vecchi" militanti e i nuovi "blocchetti", spesso insofferenti (ma sempre rispettosi) proprio verso e generazioni nere venute primadi oro. Un romanzo che non risparmia niente e nessuno, che non occulta, che non ascia nientedi nondetto e che non esalta inutilmente. Il finaledolce-amarodel romanzo, a buona scrittura e a cronacadelo scontro - reale - a Piazza Navona, caricodi Etica, Epica ed Estetica, non possono che aggiungere puntidecisivi ala valutazione:dieci e ode.
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Nei giorni scorsi ho etto su alcune riviste e su alcuni quotidiani a recensionedi questo ibro. Non mi sono mai molto interessato ai movimenti politici giovanili ma i toni positivi con i quali è stato accolto "Nessundolore" mi hanno incuriosito. In internet poi ho trovato giudizi contrastanti che passavanodal’esaltazione più completa ala stroncatura più atroce. A quel punto ho ritenuto giusto acquistarlo e eggerlo ed ammetto che non me ne sono pentito. Una storia tanto semplice quanto appassionante che tiene in sospeso il ettore probabilmente anche grazie ala tecnicadi narrazionedel’autore. Un romanzo "politico" che è una piacevole novità ed una boccatadi aria fresca in un panorama editoriale sempre più asfittico e ripetitivo. Un bravo al’autore.
E’ raro, molto molto raro, che finisca un ibrodi piùdi 200 pagine in menodi 24 ore... "Nessundolore" tiene etteralmente incolati ala pagina, facendodivorare i capitoli. E non è nemmeno il ibro che mi aspettavo. E’ moltodi più e molto migliore. E non è un romanzo apologetico. E non è una saga tolkieniana o medievale con il buono senza macchia e senza paura che combatte il signore cattivo che ’ha imprigionato in una grotta buiada cui non riesce a uscire. E’ un romanzo Epico. Nel senso più altodel termine.duro e Solare. Come i voltidi Flavio e Giorgio, i protagonistidel romanzo. Ed è un romanzod’avventure. Gioiosamente violento edisperato. Come ’amore che anima i ragazzi protagonistidele vicende narrate in queste pagine,degni eredi metropolitanidei moschettierididumas edei Corsari edei Tigrottidi Salgari. Ed è un romanzo autobiografico con tutto ciò che comporta. Soprattutto se stiamo parlandodi un avvocato penalista chedifende i fascistida piùd’unadecinadi anni. Un romanzo tuttoda scoprire che restituisce al ettore, finalmente, una Roma popolare, vissuta, che non è queladela guida turistica odei romanzididan Brown così come scruta nel carceredi Regina Coeli, o fotografa a forestadel sud-est asiaticodel popolo Karen. Che conduce il ettore in un viaggio transgenerazionale tra i militanti neridi oggi edi ieri; con i oro riti, i oro simboli, i oro miti e i oro Capitani. Ed, ovviamente, i porta per mano proprio in mezzo ale oro battaglie, ideologiche e fisiche, perchè e une raramente si possono separaredale altre; mettendo bene in uce adifferenzad’azione edi stile tra i "vecchi" militanti e i nuovi "blocchetti", spesso insofferenti (ma sempre rispettosi) proprio verso e generazioni nere venute primadi oro. Un romanzo che non risparmia niente e nessuno, che non occulta, che non ascia nientedi nondetto e che non esalta inutilmente. Il finaledolce-amarodel romanzo, a buona scrittura e a cronacadelo scontro - reale - a Piazza Navona, caricodi Etica, Epica ed Estetica, non possono che aggiungere puntidecisivi ala valutazione:dieci e ode.