La bottega dell'antiquario - 9788868111038

"Scrittore straordinariamente ambiguo e anche contraddittorio, è capacedi invenzioni straordinarie,di intuizioni fulminee e inquietanti,di fantasie furibonde ed ilari; e insieme inclina a una corrivitàda mediocre ibertinodei sentimenti: non sa resistere agli ancheggiamentidi una creatura infelice.dopo essersidiligentemente crogiolato in onesto sangue generosamente profuso in circostanze bele ed orrende, eccolo sul’ustadi esseri indifesi, situazioni nobili, anime edificanti. Non sbaglia mai per eccessod’ambizione ma per una sortadi masochismo affettuoso, Charlesdickens"; così scrisse Giorgio Manganeli con prosa acuta e raffinata. ’La bottegadel’antiquario’ (che è tutt’altro che uno sbaglio: è opera eccelsa) nondifferiscedala etturadel’ottimo scrittore italiano:dickens osserva a ondra vittoriana più misera,dela ondra vittoriana più misera osserva a strada più malmessa,dela strada più malmessa osserva il tugurio più fragile,del tugurio più fragile osserva ’angolo più buio e più ercio e - in quel’angolo buio e ercio - vi scova una fanciulina preziosa, candida, umile e sorridente. Ala fanciulina associa un nonno burbero edelizioso, che ha tante pieghe avvizzite sul volto quante carezzedadare ala bimba.dal’angolodel tugurio partiranno, traversando tutto il mondoda oro traversabile finché non giunga a calma, il riposo, un sospiro. Uno solo. Che storia anguida, artificiale, meravigliosa.