La Somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta - 9788833920122

La Somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta: Relegata da Giorgio Vasari nella sfera minore delle arti meccaniche, adibite alla semplice riproduzione, l'impronta conosce però lunga fortuna nella pratica scultoria degli artisti moderni e contemporanei, anche quando i loro principi estetici sembrano sconfessarla. Rioccupa la scena con i gessi di Possagno, nonostante l'ostentato sdegno di Antonio Canova, e dilaga in Auguste Rodin, che pure la giudica una "piaga cancerosa dell'arte"; bisognerà attendere Marcel Duchamp per vederla trionfare nel ready-made, questa volta con l'apporto di un pensiero d'autore che rivendica il gesto riproduttivo, invece di abiurarlo, riuscendo a "rompere con l'imitazione classica senza tuttavia negare la somiglianza". Una vicenda che la riflessione di Georges Didi-Huberman riprende fin dalle sue mosse preistoriche, all'alba della figurazione. Il modo più ancestrale di dar luogo a una forma - imprimere su un supporto materiale un segno più duraturo di una traccia, ottenere il puro calco di un oggetto, prima di ogni invenzione creativa - dispiega qui le densissime valenze del suo anacronismo di perfetta immagine dialettica: parla sia del contatto (il piede che sprofonda nella sabbia) sia della perdita (l'assenza del piede); trasforma le condizioni essenziali della somiglianza e della rappresentazione; solleva la questione del rapporto fra la tecnica e il tempo, fra la memoria e il presente; rivela gli intrecci di temporalità eterogenee di cui si compone ciascuna immagine.
Relegated by Giorgio Vasari in minor mechanical arts ball, used for simple reproduction, longevity, however in practice the sculptural knows modern and contemporary artists, even when their aesthetic principles seem to life. Reoccupies the scene with chalks of Possagno, despite the ostentatious outrage of Antonio Canova, and ramps in Auguste Rodin, who the judges a "cancerous plague dell'arte"; It was not until Marcel Duchamp to see it succeed in the ready-made, this time with the help of a thought that claims the gesture, instead of abiurarlo, being able to "break with the classical imitation without however deny the resemblance." A story that the reflection of Georges Didi-Huberman resumes from its prehistoric moves, at the dawn of figuration. The most ancestral way of giving effect to a shape-imprint on a tangible medium a sign more durable than a track, get the pure plaster of an object before any creative invention-unfolds here the picture perfect's Valances very dense woods of his dialectic anachronism: speaks both of the contact (the foot that is sinking in the sand) is the loss (the absence of the foot); transforms the essential conditions of likeness and representation; raises the question of the relationship between the technique and the time between the memory and the present; reveals the tangled web of heterogeneous temporality that make up each image.