Da dove vengo. Un'autobiografia - 9788842825203

Da dove vengo. Un'autobiografia: "Da dove vengo" è l'opera in cui Joan Didion raccoglie tutta se stessa: è la sua autobiografia, restituita attraverso il prisma della storia americana. Dopo la morte della madre, la necessità di congedarsi dai genitori la porta a guardare dentro il rapporto con la famiglia e a scavare il luogo da cui proviene, dissodare la propria identità, chiedersi, appunto, «da dove vengo». Didion si rende conto di non aver mai capito la California, di doversi liberare dall'incantesimo sotto il quale è sempre vissuta. Con "Da dove vengo" Joan Didion scrive quindi la storia della sua terra, la storia della sua famiglia, la sua storia. Che si trasforma in una struggente contronarrazione dell'epica della frontiera, dalle traversate degli antenati al mito delle «cose selvagge» e del ranch, dai sogni dei pionieri ai leggendari grandi latifondisti. Lo spirito individualista e il trionfalismo civico, la scomparsa e il continuo riaffiorare di un paradiso naturale perduto, i grandi cambiamenti del dopoguerra, la potenza ciclopica della ferrovia, le speculazioni del mercato immobiliare e dell'industria aerospaziale, tutte le malinconie e le contraddizioni delle classi sociali: ogni cosa è declinata in toni intimi e corrosivi. Così la scrittrice americana passa al setaccio ogni granello di sabbia californiana e con grazia predatoria smaschera, ricompone, ripudia e invoca il proprio affresco delle origini. "Da dove vengo" è un'opera cadenzata sulle note di una lucida nostalgia. È l'esplorazione, tra siccità e alluvioni, di un territorio emotivo saldamente intrecciato a quello reale. Se la revisione
"Where I come from" is the work in which Joan Didion collects herself: is his autobiography, returned through the prism of American history. After her mother's death, the need to take leave from their parents the door to look inside the relationship with the family and to dig the place from which it comes, till their identity, wondering, ' where I come from. " Didion realizes that he never understood California, having to release from the spell under which has always lived. With "where I'm from" Joan Didion writes so the history of his homeland, his family's history, its history. That becomes a poignant counter-narrative of the epic of the border from crossings of the ancestors to the myth of the ' wild things ' and the ranch, dreams of the pioneers to the legendary large landowners. The spirit of individualism and the civic triumphalism, the demise and the continued resurgence of a natural paradise lost, the great changes of the postwar period, the huge power of the railroad, the speculation in the housing market and industry Aerospace, all melancholy and contradictions of social classes: everything comes in intimate tones and corrosive. So the American writer sifts through each grain of sand Californian and gracefully repudiates and calls for reform, predatory unmasks, its fresco of origins. "Where I come from" is a lilting tune of a lucid nostalgia. Is exploration, between droughts and floods, an emotional territory tightly braided to reality. If the revision