L'Italia e la politica internazionale. Dalla Grande Guerra al (dis-)ordine globale - 9788843095902

L'Italia e la politica internazionale. Dalla Grande Guerra al (dis-)ordine globale: Ultima tra i grandi paesi europei o forse prima tra i piccoli, nel Novecento l'Italia ha vissuto vicende altalenanti. Potenza vincitrice all'indomani della Grande Guerra. fu relegata al ruolo di ex nemico al termine del secondo conflitto mondiale. L'avvio dell'età repubblicana ha segnato la rinascita del paese, ma la fine del bipolarismo ha aperto una stagione d'incertezza tra attivismo e rischio dell'irrilevanza. In un mondo ricco di contrasti e contraddizioni, occorre saper cogliere l'evoluzione di lungo periodo dell'azione internazionale dell'Italia. Emerge così che gli Stati Uniti sono diventati uno dei tanti amici di cui il paese si circonda. Il Mediterraneo contribuisce in modo incerto a definire le coordinate della sua politica euro-atlantica. Il tutto mentre l'Europa rimane il principale e problematico punto di riferimento. Saremo capaci di orientarci, come paese ma anche come "popolo", in un sistema internazionale sempre più disordinato?
Last among the great European countries or perhaps first among the little ones, in the twentieth century Italy experienced fluctuating events. Winning power in the aftermath of the Great War. she was relegated to the role of former enemy at the end of World War II. The start of the Republican era marked the rebirth of the country, but the end of bipolarism has opened a season of uncertainty between activism and the risk of irrelevance. In a world full of contrasts and contradictions, it is necessary to grasp the long-term evolution of Italy's international action. It emerges that the United States has become one of the many friends of which the country surrounds itself. The Mediterranean contributes in an uncertain way to defining the coordinates of its Euro-Atlantic policy. All this while Europe remains the main and problematic reference point. Will we be able to orient ourselves, as a country but also as a "people", in an increasingly disordered international system?