La libertà oltre il male. Discussione con Piero Coda ed Emanuele Severino - 9788831132909

La libertà oltre il male. Discussione con Piero Coda ed Emanuele Severino: La filosofia e la teologia hanno sempre dialogato, anche là dove la loro distanza poteva sembrare insormontabile. Già Aristotele, infatti, aveva compreso che ogni vera metafisica e ogni vera ontologia sono, in quanto tali, "teo-logia". Di più: teologia e filosofia non possono evitare il dialogo, neppure oggi, pur con statuti e categorie mutate, pur in contesti sempre più complessi. Nei frequenti e interessanti confronti tra filosofi e teologi è però incombente il rischio di un equivoco radicale, frutto di una reciproca richiesta "impossibile": che il teologo si trovi a dover giustificare la propria fede e il proprio Dio, e il filosofo a riconoscere l'insufficiente credibilità del proprio Assoluto. Come fare? La via scelta dal filosofo Emanuele Severino e dal teologo Piero Coda (via il "terzo", Massimo Donà) è quella in cui la filosofia e la teologia sono condotte alle loro ultime possibilità, e così messe in gioco in una reale dinamica dialogica, senza che nessuno dei dialoganti debba rinunciare allo specifico della propria inclinazione riflessiva.
Philosophy and theology have always interacted, even where their distance might have seemed insurmountable. Aristotle, in fact, had understood that every true metaphysics and ontology are all true, as such, "Theo-logy". More: Theology and philosophy cannot avoid dialogue, even today, with the statutes and the categories changed, albeit in increasingly complex contexts. In his frequent and interesting comparisons between philosophers and theologians is looming, however, the risk of a radical misunderstanding, the result of a mutual request "impossible": that the theologian is at having to justify their faith and their God, and the philosopher to acknowledge their lack of credibility. How to do it? The way chosen by the philosopher Emanuele Severino and theologian Piero Coda (via the "third", Massimo Don??) is one in which philosophy and theology are conducted at their last chance, and thus brought into play in a dynamic dialogue, without any of the actual dialogue should give up their specific inclination reflective.