Un pensiero sublime. Saggi su Giovanni Gentile - 9788885716384

Un pensiero sublime. Saggi su Giovanni Gentile: "Sessant'anni fa fu ucciso il maggiore filosofo italiano del Novecento, Giovanni Gentile. A differenza del suo fraterno nemico, Benedetto Croce, Gentile fu dannato nella memoria accademica e civile perché fu fascista e da fascista fu ministro della Pubblica istruzione, ispiratore della dottrina fascista, impresario di cultura. (...) Fu ucciso perché non volle cambiare idea né tirarsi indietro di fronte alle responsabilità, al punto da accettare dopo anni di emarginazione dal regime, di assumere la guida dell'Accademia d'Italia al tempo della Repubblica sociale, in piena guerra civile. (...) Infine rivolse, pochi mesi prima di morire, dal Campidoglio, un discorso a tutti gli italiani con un appello accorato alla concordia e al superamento delle fazioni che suscitò l'ammirazione di molti italiani ma anche le ire di fascisti e antifascisti intransigenti. Gentile pensò il fascismo come íl braccio secolare dell'Italia; il fascismo passa, l'Italia resta." (Dalla prefazione di Marcello Veneziani)
"Sixty years ago was killed Italian philosopher Giovanni Gentile major 20th century. Unlike his fraternal enemy, Benedetto Croce, Gentile was damned in the academic and civic memory because it was fascist and fascism was Minister of public instruction, who inspired the fascist doctrine, impresario of culture. (...) He was killed because he would not change his mind nor backing down in the face of responsibility, to the point of accepting after years of marginalization by the regime, to take the lead of the Academy of Italy at the time of the Republic in full civil war. (...) Finally he turned a few months before his death, from the Capitol, a speech to all Italians with a heartfelt appeal to harmony and to overcome factions that aroused the admiration of many Italians but also the ire of fascists and antifascists intransigent. Nice thought fascism as the secular arm of Italy; fascism passes, Italy remains. " (From the preface of Marcello Veneziani)