Norma, segno, autorità. Filosofia, teologia e politica in Spinoza - 9788869234224

Norma, segno, autorità. Filosofia, teologia e politica in Spinoza: Il carattere dirompente della filosofia spinoziana deriva dalla dottrina della causa sui, perno della costruzione ontologica dell'Ethica. In tale cornice, la questione della norma (norma della verità, norma dei testi sacri, norma del bene) costituisce uno dei nodi concettuali più ardui. Sul piano gnoseologico, l'unica «norma» è quella espressa dalle idee dell'intelletto, la quale decide la differenza fra intelletto e immaginazione. Sul piano ontologico, decade invece l'idea di un Dio legislatore, tradizionalmente assunta come la norma che autorizzava la distinzione fra bene e male (etica), legittimava il comando politico rispetto all'autoconservazione dei singoli (conatus), garantiva infine la verità dei testi sacri salvaguardando l'autorità dei teologi. La tesi spinoziana è netta: laddove il vincolo dell'obbedienza è il prodotto esclusivo dell'immaginazione, esiste una virtù che discende dalla sola conoscenza adeguata di Dio, vale a dire dal potere autonomo dell'intelletto (vis nativa). Scopo di questo volume è indagare il nesso spinoziano fra ontologia ed etica alla luce della crisi della normatività che esso produce nei diversi campi della teoria della conoscenza, della teologia, della morale e della politica.
The disruptive character of the Spinyzian philosophy derives from the doctrine of the cause on, the lone of the ontological construction of Ethica. In this context, the question of the norm (the norm of truth, the norm of sacred texts, the norm of good) constitutes one of the most difficult conceptual nodes. On the gnoseological level, the only "norm" is that expressed by the ideas of the intellect, which decides the difference between intellect and imagination. Ontologically, on the other hand, the idea of a legislator God, traditionally assumed as the norm that authorized the distinction between good and evil (ethics), legitimized political command over the self-preservation of individuals (conatus), finally guaranteed the truth of the sacred texts while safeguarding the authority of theologians. The Spinovian thesis is clear: where the bond of obedience is the exclusive product of imagination, there is a virtue that descends from the only proper knowledge of God, that is, from the autonomous power of the intellect (native vis). The purpose of this volume is to investigate the spinotian nexus between ontology and ethics in the light of the crisis of regulation that it produces in the different fields of knowledge theory, theology, morality and politics.