L'amministrazione Nixon e il continente africano. Tra decolonizzazione e guerra fredda (1969-1974) - 9788891728753

L'amministrazione Nixon e il continente africano. Tra decolonizzazione e guerra fredda (1969-1974): Durante gli anni della sua presidenza, Nixon ereditò una situazione sempre più complessa sulle questioni africane, soprattutto quelle riguardanti l'Africa subsahariana e australe. Già Kennedy e poi Johnson avevano tentato di rimodulare la politica americana verso l'Africa meridionale, ma con scarsi risultati. Con Nixon e Kissinger al suo fianco, i problemi di quell'area si fecero ancor più incalzanti. La nascita e il rafforzamento dei movimenti d'indipendenza africani avevano posto le tradizionali potenze coloniali europee in una situazione sempre più difficile e gli stessi Stati Uniti, pur essendo estranei alla storia coloniale europea in Africa, dovettero fare i conti con movimenti locali ai quali l'Unione Sovietica (e, in misura minore, ma non per questo meno preoccupante, la stessa Cina comunista) guardava con grande interesse. Il legame politico che univa Washington ai suoi alleati europei impediva al governo americano di prendere posizioni nette contro i regimi bianchi dell'Africa meridionale. La penetrazione sovietica e quella cinese - sebbene quest'ultima in competizione con la prima - avevano finito per spostare l'epicentro della guerra fredda in una regione fino a quel momento estranea al contenzioso storico tra Unione Sovietica e Stati Uniti. I saggi presenti nel volume analizzano la politica americana sia nella sua impostazione generale, sia nei vari contesti in cui si esplicò in quegli anni.
In the years of his presidency, Nixon inherited a situation increasingly complex on African issues, especially those related to sub-Saharan Africa and southern Africa. Already Kennedy and then Johnson attempted to reshape American policy toward Southern Africa, but with poor results. With Nixon and Kissinger at his side, the problems of that area became even more pressing. The emergence and strengthening of African independence movements had placed the traditional colonial powers in a situation increasingly difficult and even the United States, despite being foreign to the European colonial history in Africa, had to deal with local movements to which the Soviet Union (and, to a lesser extent, but no less troubling, the same Communist China) watched with great interest. The political link that connected Washington to its European allies prevented the u.s. Government from taking positions against the white regimes in southern Africa. The Soviet and Chinese penetration-although the latter in competition with the first-they ended up moving the epicenter of the cold war in a region hitherto alien to the historical disputes between the Soviet Union and United States. Essays on the volume analyzes u.s. policy both in its general approach, both in the various contexts in which he drove his point home during those years.