Poltrobabbo e poltromamma. «I miei genitori» di Alberto Savinio. Ediz. illustrata - 9788842214618

Poltrobabbo e poltromamma. «I miei genitori» di Alberto Savinio. Ediz. illustrata: Nel 1945, con il "Concilium Lithographicum", il critico d'arte Velso Mucci offrì a quindici artisti di stampare una litografia accompagnata dalle parole di un poeta: abbinamenti particolarmente felici furono quelli di Palazzeschi con Maccari, Barilli con De Chirico, Ungaretti con Fazzini. Ma la risposta più geniale fu di Alberto Savinio, unico a interpretare sia il ruolo del pittore sia quello dello scrittore. Nella litografia "I miei genitori", tirata in soli trentadue esemplari, i genitori di Savinio sono inglobati nelle loro abituali poltrone e assumono la fisionomia della "Poltromamma" e del "Poltrobabbo", mentre le ombre che li contornano, formate da scritte autografe di Savinio, narrano con parole dure, sgradevoli, anche oscene, la vita di ciascuno di loro al sopraggiungere della morte. Il volume è dedicato a questa importante e poco conosciuta litografia di Alberto Savinio, che fa parte della collezione di libri d'artista raccolta da Sandro Dorna.
In 1945, with the "Concilium Lithographicum," the art critic Velso Mucci offered fifteen artists print a lithograph with the words of a poet: pairings particularly happy were those of Palazzeschi with Maccari, Barilli with De Chirico, Ungaretti with Fam. But the most ingenious answer was by Alberto Savinio, only to interpret both the painter's role is that of the writer. In lithography "my parents" pulled in just thirty-two specimens, Savinio's parents are incorporated into their usual armchairs and take on the appearance of "Poltromamma" and "Poltrobabbo", while the shadows that surround them, consisting of handwritten written by Savinio, narrate with harsh words, unpleasant, even obscene, the life of each one of them the onset of death. The volume is devoted to this important and little known lithograph of Alberto Savinio, who is part of the collection of artists ' books collection by Sandro Dorna.