Orient Express - 9788860365743

Orient Express: Accompagnato da incessanti interrogativi, John Dos Passos ci racconta il suo viaggio nei Balcani, in Turchia, nel Caucaso e in Medio Oriente. Consapevole della propria irriducibile estraneità a quei luoghi e a quella gente, lo scrittore americano si sente tuttavia incredibilmente attratto dai ritmi e dalle regole di una vita che pare procedere con esasperante lentezza, con un andamento sempre uguale da secoli, ma che all'improvviso si infiamma. E il 1921, in un'epoca di tremendi rivolgimenti politico-sociali, di conflitti militari, anni in cui cambia profondamente l'assetto delle regioni che Dos Passos attraversa. E guardando a questi eventi scrive pagine acute e provocatorie, come quelle sugli strascichi della guerra greco-turca o sulla creazione dell'Iraq a opera degli inglesi. Sul crinale fra realtà e sogno, in un viaggio in bilico fra memoria e immaginazione, il lettore si ritrova proiettato in spazi e scenari naturali e umani di struggente bellezza: "i vecchi con le barbe cremisi, i turbanti enormi, bianchi, blu, neri, verdi, appollaiati su zucche pelate, gli asini bianchi, le cupole a uovo di pettirosso, i campi di papaveri bianchi da oppio". Da questo flusso di vita che avanza placido e stanco, ma è capace di repentine accelerazioni, Dos Passos cattura fotogrammi di grande forza evocativa, e il puro reportage raggiunge le vette della lirica. Con otto dipinti originali dell'autore.
Accompanied by incessant questions, John Dos Passos tells us about his trip to the Balkans, Turkey, the Caucasus and the Middle East. Aware of its irreducible strangeness in those places and to those people, the American writer feels however incredibly attracted by the rhythms and rules of a life that seems to proceed with interminably slow, with a trend unchanged for centuries, but which suddenly becomes inflamed. And the 1921, at a time of tremendous social and political upheaval, military conflicts, years in which profoundly changes the structure of the regions that Dos Passos crosses. And looking at these events writes pages like those on acute and provocative aftermath of the greco-Turkish war or the creation of Iraq at the hands of the British. On the ridge between reality and dream, in a journey suspended between memory and imagination, the reader finds himself projected into space and natural and human scenarios of haunting beauty: "old Crimson with beards, huge turbans, white, blue, black, green, perched on white donkeys, the domes pumpkins peeled in Robin's egg, the white opium poppy fields". From this stream of life extending placido and tired, but is capable of sudden accelerations, Dos Passos capture frames of great evocative strength, and the pure reportage reaches the heights of lyric. With eight original paintings of the author.