Viaggio nella follia. Se il cùculo cade dal nido - 9788898971145

Viaggio nella follia. Se il cùculo cade dal nido: Le scienze dello spirito, e in particolare la psichiatria, intendono proporsi come scienze sul modello della medicina. Ma già Aristotele riconosceva erronea questa impostazione, pensando alla medicina non come a una scienza, ma come a un'arte. Il problema nasce dal fatto che non c'è ancora una differenza riconosciuta tra malattia del corpo e malattia della mente, perché mentre lo studio che si occupa della malattia del corpo si esercita su entità misurabili, lo studio che intende occuparsi dello spirito non ha superfici. Infatti gli eventi psichici sono inosservabili e non esistono test diagnostici. Ciò induce a pensare che l'istinto segreto della scienza sia la paura dell'incalcolabile. Tutti questi enigmi riconducono all'enigma della soggettività e sono quindi inseparabilmente connessi all'enigma della tematica e del metodo delle scienze dello spirito. Se la scienza vuole essere oggettiva, deve per ciò stesso prescindere dalla soggettività: solo che nelle scienze dello spirito la soggettività è il loro oggetto, e il loro statuto è aporetico fin dalle premesse. Sorge il legittimo sospetto, dunque, che la "cura" proposta dalla psichiatria debba convertirsi in un "prendersi cura" e che la nozione stessa di malattia mentale vada rivisitata, se non abrogata, come non smettono di predicare gli psichiatri Thomas Szasz e Allen Frances, per i quali la malattia mentale non esiste.
The science of the spirit, and in particular Psychiatry, intend to present itself as a science on the model of medicine. But Aristotle recognized erroneous this setting, thinking about the medicine not as a science but as an art. The problem stems from the fact that there is still a difference recognized between bodily illness and disease of the mind, because while the study dealing with the illness of body exercises on measurable entity, the studio that aims to take care of the spirit has surfaces. In fact psychic events are undetectable and there are no diagnostic tests. This suggests that the instinct secret of science is the fear of incalculable. All these puzzles lead to the enigma of the subjectivity and are inseparably connected to the enigma of the topic and the method of the Sciences of the spirit. If science wants to be objective, must for that reason regardless of subjectivity: except that in Sciences of the spirit subjectivity is their subject, and their status is aporetico from the premises. Is the legitimate suspicion, therefore, that the "cure" proposed by psychiatry should become a "caring" and that the notion of mental illness go revisited, if not repealed, as do not cease to preach psychiatrists Thomas Szasz and Allen Frances, for whom mental illness doesn't exist.