La stoffa a quadri - 9788822902436

La stoffa a quadri: Presentando il trittico dell'Annunciazione, di Simone Martini, Gianfranco Contini ha confessato una volta che avrebbe volentieri estratto di nascosto dalla ricca, lussureggiante composizione di quel dipinto, un pezzo della vistosa stoffa a quadretti che fodera il mantello dell'Angelo. Queste pagine descrivono l'incontro con quel dipinto da parte di Isabella Ducrot, che attraverso l'enigmatico lembo della veste dell'Angelo ha riflettuto su quella che è la prima materia del suo lavoro: il tessuto. Da molti anni Isabella Ducrot dipinge e compone in vario modo stoffe, tessuti, bende orientali di preghiera, cercando ogni volta di mostrare in quei sostegni tessili un "soffio" che li percorre e li vivifica. Componendo liberamente, come in un collage, le immagini, i ricordi e le riflessioni che l'hanno accompagnata nel suo lavoro di pittrice, Isabella Ducrot ha scritto in queste pagine, tra l'altro, una confessione di poetica. Si prenda un tessuto qualsiasi, che sia lino, seta o lana, lo si tenda maggiormente, controluce, e sarà possibile vederne la trama, l'architettura originaria, composta di fili incrociati e di vuoti, che rappresenta il primo oggetto di ispirazione di Isabella Ducrot.
Presenting the triptych of the Annunciation, by Simone Martini, Gianfranco Contini confessed once that he would gladly extract secretly from the rich, luxuriant composition of that painting, a piece of the showy cloth that lined the Angel's cloak. These pages describe the encounter with that painting by Isabella Ducrot, who, through the enigmatic flap of the angel's robe, reflected on what is the first matter of her work: the fabric. For many years Isabella Ducrot has painted and composed in various ways fabrics, fabrics, oriental bandages of prayer, trying every time to show in those textile supports a "breath" that goes along and vivifies them. Composing freely, as in a collage, the images, the memories and reflections that accompanied her in her work as a painter, Isabella Ducrot wrote in these pages, among other things, a confession of poetic. If you take any fabric, whether it be linen, silk or wool, it tends to be more, backlit, and you can see the texture, the original architecture, composed of crossed wires and voids, which is the first object of inspiration of Isabella Ducrot.