Danzare oltre. Scritti per la danza. Nuova ediz. Con DVD - 9788887852110

Danzare oltre. Scritti per la danza. Nuova ediz. Con DVD: inossi "Si è soli quando si scrive, raramente soli quando si danza. Ho cominciato a scrivere per davvero allo stesso tempo in cui ho cominciato a realizzare i miei soli integrali, o poco dopo, come se il lavoro sui soli integrali avesse aperto la strada alla scrittura. Quando lavoro nello studio, solo, io non cesso di rivolgermi all'altro, all'assente, non per mostrargli la mia danza né per spiegargliela, ma per farla esistere in seno a quella solitudine in cui mi trovo e nella quale essa m'immerge". "Io danzo come scrivo e scrivo come danzo. Ho scelto di consacrarmi alla scrittura. Tuttavia non mi va di dichiararmi scrittore. Mi piace dichiararmi danzatore, che mi sembra essere l'appellativo più adeguato agli atti che faccio. La gente di teatro ha la fortuna di avere per sé il bel titolo di uomo di teatro. Uomo di danza, ecco quello che vorrei essere". Così si presenta Dominique Dupuy all'inizio di  questa sua raccolta di scritti per la danza, in parte del tutto inediti e in parte tradotti per la prima volta in italiano. Danzare oltre copre una lacuna di conoscenza e rende almeno in parte giustizia a un vero "uomo di danza", creatore, pensatore e maestro, dall'attività eclettica e dalle visioni singolari, la cui riflessione penetra e attraversa i principali ambiti della discussione contemporanea intorno all'arte della danza: il corpo, il movimento, la creazione, l'interpretazione, la trasmissione, la memoria. Dopo le presentazioni di Hubert Godard, Eugenia Casini Ropa e Cristina Negro, la prima parte del volume, "Scritti per la danza", comprende una scelta meditata dei tes
"You are alone when you write, rarely alone when you dance. I started writing for real at the same time that I started making my integral solos, or shortly thereafter, as if working on integrals alone had paved the way for writing. When I work in the studio, alone, I do not cease to address the other, the absent one, not to show him my dance or to explain it to him, but to make it exist in the bosom of that solitude in which I find myself and in which it immerses me." "I dance as I write and I write as I dance. I chose to devote myself to writing. However, I don't want to call myself a writer. I like to call myself a dancer, which seems to me to be the most appropriate appellation for the acts I do. Theatre people are fortunate enough to have for themselves the handsome title of man of the theatre. Dancing man, that's what I want to be." This is how Dominique Dupuy presents himself at the beginning of his collection of writings for dance, some of which have never been published and some of which have been translated into Italian for the first time. Dancing beyond covers a gap in knowledge and does at least part justice to a true "man of dance", creator, thinker and teacher, with eclectic activity and singular visions, whose reflection penetrates and crosses the main areas of contemporary discussion around the art of dance: the body, movement, creation, interpretation, transmission, memory. After the introductions by Hubert Godard, Eugenia Casini Ropa and Cristina Negro, the first part of the volume, "Writings for Dance", includes a thoughtful selection of themes