Thais l'ateniese - 9788856760088

Thais l'ateniese: "Ho cominciato l'ultimo capitolo di 'Thais l'Ateniese', Afrodite Ambologera, colei che non invecchia mai. Cosa posso dire di questo romanzo... anch'esso non rientra nei canoni di un preciso stile e genere. Ho scelto come eroina un'etère, perché le etère di alto livello, come Aspasia, Lais e Frine, furono le donne più istruite dell'epoca; amiche di personaggi straordinari, prevalentemente pittori, poeti, condottieri. Ho valutato le imprese di Alessandro dal punto di vista della persona colta, ma disinteressata alla politica; non appartenente a nessuna scuola filosofica. Ho dovuto approfondire lo studio di alcune tendenze religiose poco conosciute, resti di matriarcato, culti femminili segreti e analizzare il concetto del poeta e del pittore nella cultura ellenistica, insieme alla situazione storica nel momento dell'impatto dell'Eliade con l'immenso mondo asiatico. In poche parole, ho dovuto esplorare quella parte dello sviluppo spirituale che stranamente viene tralasciata dagli storici, offuscata dalla descrizione delle battaglie, delle conquiste, dei profitti materiali e della quantità degli uomini uccisi. Ho dovuto raccogliere come le briciole quello che mi interessava, aggiungendo certamente la fantasia." (Da una lettera di Efremov del 25 maggio 1971)
"I began the last chapter of ' Thais Athenian, Aphrodite Ambologera, the one who never gets old. What can I say about this novel ... also does not fall within the canons of one particular style and genre. I chose as a heroine because high-level, hetaeras hetaeras as Aspasia, Lais and Lissa were women more educated of the time; friends of extraordinary characters, mainly painters, poets, chieftains. I evaluated Alessandro enterprises from the perspective of the person educated, but uninterested in politics; not belonging to any philosophical school. I had to study some little-known religious tendencies, remnants of Matriarchy, female cults secrets and analyze the concept of the poet and the painter in the Hellenistic culture, together with the historical situation at the moment of impact of Eliade with the immense Asian world. In a nutshell, I had to explore that part of spiritual development which strangely is left out by historians, overshadowed by the description of the battles, conquests, profits and the amount of material men killed. I had to gather like crumbs what interested me, adding certainly fantasy. " (From a letter by Efremov of May 25, 1971)