Storia di un fannullone - 9788828600657

"Al mulinodi mio padre a ruota fremeva già mormorandodi nuovo alegramente; assidua gocciolava a nevedal tetto, i passerotti cinguettavano saltelando al’intorno; io me ne stavo seduto sula sogliadi casa stropicciandomi gli occhi assonnati: mi sentivo veramente bene nel caldo splendoredel sole!". Questo fannulone che si ascia vestiredal tepore celeste stiracchiando e membra come fosse uno sforzo supremo è un "buono a nula" che il padre, spossatodala faticadei campi, manda "per il mondo" perché si guadagni "il mondoda sé". Poltrone incalito, il giovanedovrà costringersi al viaggio, ala ventura, avendo ale spale un fagottodi stracci, qualche spicciolo, un pezzodi pane ed un violino scordato.dinnanzi a strada, un angolo, ancora a strada, una piazza:dopo a piazza, tutto il mondo. Suonerà negli angolidi mura sbrecciate, in anfratti malconci, in brolidi porto; suonerà fuori edentro ocande, bettole, taverne malfamate o costose; suonerà nele viee, negli androni, poggiato a grandi palazzi: suonerà, "tasche vuote e a testa pienadi farfale edi nuvole" (Gesualdo Bufalino), giornodopo giorno, camminodopo cammino, finché non approderàdova hada approdare. Questo giovanedal corpod’adulto e ’animo ancora fanciulodimostreràdi saper cantare, amare (per quanto, sovente, scambi cameriere per contesse e ruderi per casteli), piantare fiori:dimostreràdi saper vivere guadagnandosi "il mondoda sé". Traversatadi terre e "vilaggi, monti, giardini, campanili e altri vilaggi, seminati, prati e boschetti", ’Storiadi un fannulone’ è metafora andante e preziosadel guado che, prima o poi, ognuno hada superare per guadagnarsi "il mondoda sé".