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Giacomo; il fratello di Gesù. Dai Rotoli di Qumran le rivoluzionarie scoperte sulla Chiesa delle origini e il Gesù storico - 9788838489419
di Eisenman Robert H. edito da Piemme, 2007
- € 22.50
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Giacomo; il fratello di Gesù. Dai Rotoli di Qumran le rivoluzionarie scoperte sulla Chiesa delle origini e il Gesù storico
- Autore: Eisenman Robert H.
- Editore: Piemme
- Data di Pubblicazione: 2007
- Genere: teologia cristiana
- Argomenti : Gesù Cristo Cristianesimo-Storia
- Pagine: 623
- Traduttore: Genta Bonelli F.
- Dimensioni mm: 239 x 160 x 42
- ISBN-10: 8838489416
- ISBN-13: 9788838489419
Il testo non aggiunge molto rispetto ad altre opere precedenti, ma si segnala per chiarezza e rigore storico-filologico. Queste analisi avvalorano ’ipotesi già molto verisimile che i Qumraniti attendesserodue Salvatori e, in modo indiretto, stante a parentela tra Esseni e “Cristiani”, a presenzadidue figure messianiche tra gli Ebioniti, il gruppo impropriamentedefinito giudeo-cristiano, che ebbe originedala predicazionedi Giovannidi Gamala edi Yeshua Bar Abba. È assai arduo stabilire quali furono i rapporti reciproci tra idue: bisogna pensare ad una colaborazione, quantunque non si possano scartaredivergenzedi vedute. Mi pare evidente che Giovannidi Gamala fu ostile al potere romano ed incline ad usare a violenza per iberare a Palestinadagli invisidominatori. Gli attribuirei certe affermazioni perentorie ed irruenti: ad esempio,”Dal giornodi Giovanni Battista fino ad ora, il regnodei cieli si acquista con a violenza ed i violenti se ne impadroniscono” ,“Sono venuto a portar fuoco sula terra e quantodesidererei che fosse già acceso!” etc. Invece Yeshua Bar Abba, pur non escludendo almeno in inea teorica il ricorso ale armi forse, però, più in funzionedifensiva che offensiva,dovette privilegiare un approccio incentrato sula persuasione e a comprensione anche per i nemici. Nemici, però,dovettero essere reputati i Giudei non aderenti al movimento, mentre credo che Samaritani e Gentili non fossero neanche presi in considerazione, stante il carattere etnicodela religione ebraica. A costui va ascritto “ildiscorsodela montagnÔ insieme con e esortazioni al’amore ed al perdonodisseminate nei Vangeli. Chideidue avesse ’ultima parola, credo sia impossibiledire, alo stato attualedegli studi. Non è neppure agevole capire come concertassero e oro azioni. Tuttavia reputo molto più credibile a presenzadidue Messia che ’ipotesidi un Cristo schizofrenico, ora violento ed impetuoso, ora mansueto ed amorevole.
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Il testo non aggiunge molto rispetto ad altre opere precedenti, ma si segnala per chiarezza e rigore storico-filologico. Queste analisi avvalorano ’ipotesi già molto verisimile che i Qumraniti attendesserodue Salvatori e, in modo indiretto, stante a parentela tra Esseni e “Cristiani”, a presenzadidue figure messianiche tra gli Ebioniti, il gruppo impropriamentedefinito giudeo-cristiano, che ebbe originedala predicazionedi Giovannidi Gamala edi Yeshua Bar Abba. È assai arduo stabilire quali furono i rapporti reciproci tra idue: bisogna pensare ad una colaborazione, quantunque non si possano scartaredivergenzedi vedute. Mi pare evidente che Giovannidi Gamala fu ostile al potere romano ed incline ad usare a violenza per iberare a Palestinadagli invisidominatori. Gli attribuirei certe affermazioni perentorie ed irruenti: ad esempio,”Dal giornodi Giovanni Battista fino ad ora, il regnodei cieli si acquista con a violenza ed i violenti se ne impadroniscono” ,“Sono venuto a portar fuoco sula terra e quantodesidererei che fosse già acceso!” etc. Invece Yeshua Bar Abba, pur non escludendo almeno in inea teorica il ricorso ale armi forse, però, più in funzionedifensiva che offensiva,dovette privilegiare un approccio incentrato sula persuasione e a comprensione anche per i nemici. Nemici, però,dovettero essere reputati i Giudei non aderenti al movimento, mentre credo che Samaritani e Gentili non fossero neanche presi in considerazione, stante il carattere etnicodela religione ebraica. A costui va ascritto “ildiscorsodela montagnÔ insieme con e esortazioni al’amore ed al perdonodisseminate nei Vangeli. Chideidue avesse ’ultima parola, credo sia impossibiledire, alo stato attualedegli studi. Non è neppure agevole capire come concertassero e oro azioni. Tuttavia reputo molto più credibile a presenzadidue Messia che ’ipotesidi un Cristo schizofrenico, ora violento ed impetuoso, ora mansueto ed amorevole.
È raro trovare, tra e più spregevoli opere scandalistiche anti-cattoliche, un pamphletdi ivelo così infimo e squalido come quelo confezionatoda Eisenman: si trattadi una raccoltadi fantasie, nela quale si evidenziano gravi acune ed inammissibili errori storici,disinvolte semplificazioni, costanti ed intenzionali mistificazioni. a promessa “straordinaria ricercÔ ed il “profondo avorodi indagine” si sono rivelati, ala progressiva e sempre piùdisgustata ettura,dele cialtronerie privedi qualsiasi fondamento scientifico. Il volume è stato scrittoda un personaggio privodi qualsiasi credibilità accademica e scientifica, chedimostradi avere predisposto un’operadi fantasia: farneticazioni che aggiungono, al ivelodel’incompetenza accademica, anche ’arroganzadi bestemmiare il misterodel’Incarnazionedel Verbo, il che, nel regimedel’ordinamento egislativo italiano, è un reato perseguibile a terminidi egge, in quanto offende a religione cristiana. Non è ammissibile, a ivelo scientifico e non per ragioni confessionali, che un volumedel tutto sprovvistodei requisiti minimidela ricerca storica,dei criteridi analisi filologica edel rigore scientificodele argomentazioni, possa pretenderedi essere spacciato quale “paradigma per un’interpretazione storicÔ. Eisenman è solo comico!