Nostra signora degli schermi. Ediz. integrale - 9788885455153

Nostra signora degli schermi. Ediz. integrale: Per molti, in giro per il mondo, Venezia è essenzialmente un'icona, l'immagine della città unica al mondo, immortalata in migliaia di film, dai primi reportage dei fratelli Lumière all'ultimo Spiderman. Un'icona irrinunciabile nell'epoca del turismo di massa. Di qui lo scherzoso titolo, "Nostra signora degli schermi", da prendere alla leggera ma non troppo, ricordando che il cinema resta specchio dei tempi, ben capace di letture che vanno persino al di là delle valenze estetiche e narrative. Osservazioni e riflessioni dell'autore, prodotte nel corso degli anni, s'avventurano in questa storia, insieme del cinema e della città, soffermandosi sulla rappresentazione di taluni personaggi (Casanova) e su singolari episodi (il cinegiornale Venezia insorge e la trasferta del Goldoni di Pellegrini a Berlino), sulle vicende della Mostra del cinema al suo nascere (nelle cronache dell'esigente Francesco Pasinetti) e lungo i nodali anni Sessanta (un profilo dell'ineffabile Luigi Chiarini), attraverso figure "irregolari" e debordanti (Kim Arcalli, Hugo Pratt) che testimoniano, a modo loro, la persistenza di modi di essere anticonformisti, in linea con certa vocazione "eterodossa" della città. Ve n'è ancora traccia nella Venezia "sommersa" di oggi?
For many, around the world, Venice is essentially an icon, the image of the unique city in the world, immortalized in thousands of films, from the first reports of the Lumière brothers to the latest Spiderman. An indispensable icon in the age of mass tourism. Hence the playful title, "Our Lady of the Screens", to be taken lightly but not too much, remembering that cinema remains a mirror of the times, well capable of readings that go even beyond the aesthetic and narrative values. Observations and reflections of the author, produced over the years, venture into this story, together with the cinema and the city, focusing on the representation of certain characters (Casanova) and on singular episodes (the newsreel Venice rises and Pellegrini's Move to Berlin), the events of the film festival at its birth (in the chronicles of the demanding Francesco Pasinetti) and along the nodals of the 1960s (a profile of the ineffable Luigi Chiarini), through "irregular" figures and (Kim Arcalli, Hugo Pratt) that testify, in their own way, the persistence of ways of being nonconformist, in line with a certain "heterodox" vocation of the city. Is there still a trace of it in today's "submerged" Venice?