"Il tesoro di Bengasi". In occasione del centenario delle missioni archeologiche italiane in Libia (1913-2013). Vol. 1: Ricerca e documenti - 9788862276931

"Il tesoro di Bengasi". In occasione del centenario delle missioni archeologiche italiane in Libia (1913-2013). Vol. 1: Ricerca e documenti: Il furto del "Tesoro di Bengasi", con i suoi oltre 8.000 pezzi di alto valore storico e culturale, rappresenta un accadimento di portata eccezionale. L'annuncio ufficiale della rapina è stato dato nel corso del 2011 dal Dipartimento alle Antichità della Libia, che ha fornito anche un inventario dei reperti, purtroppo molto sintetico e privo di immagini. Ricco tuttavia di altre informazioni sulle vicende connesse con il furto, quest'ultimo documento attesta per la prima volta che le migliaia di monete di oro, di argento e di bronzo nonché i gioielli, le statuette e altri oggetti di grande valore non appartenevano soltanto alla Soprintendenza di Cirene/Shahat (deposito del 1961) ma anche, benché in quantità minore, a quella di Bengasi (consegne effettuate a partire dal 1980 in seguito a scavi realizzati in precedenza). Si tratta di pezzi provenienti dagli scavi di Cirene, Barce, Tolemaide e Bengasi e degli oggetti che, rinvenuti soprattutto a Leptis Magna e nel Fezzan, erano conservati a Tripoli, prima nel Museo Archeologico e poi nella Banca d'Italia. Il rinvenimento degli Inventari storici del "Tesoro", parallelamente allo studio e al riscontro del materiale scientifico recuperato in Italia e in Libia, ha portato a notevoli risultati: questi ultimi, insieme agli originari documenti di archivio, agli elenchi delle opere, alle immagini fotografiche dei reperti e, più in generale, alla storia del "Tesoro" nel suo insieme, vengono integralmente editi in due tomi.
The theft of the "treasure of Benghazi", with its more than 8000 pieces of high historical and cultural value, represents an occurrence of exceptional range. The official announcement of the robbery was given in the course of 2011 by the Department of Antiquities of Libya, which also provided an inventory of the finds, unfortunately very synthetic and Imageless. However, other information about rich associated with theft, this latter document confirms for the first time that thousands of coins of gold, silver and bronze medals as well as jewelry, figurines and other objects of great value did not belong only to the Superintendence of Cyrene/Shahat (deposit of 1961) but also, although in smaller quantities, to that of Benghazi (deliveries since 1980 due to excavations made previously). These are pieces from excavations of Cyrene, Barce, Ptolemais and Benghazi and objects that, found especially in Leptis Magna and the Fezzan, were stored at Tripoli, first in the archaeological museum and the Bank of Italy. The discovery of historical Inventories of "treasure", in parallel to the study and the scientific material recovered in Italy and Libya, has led to remarkable results: the latter, along with the original archival documents, lists of works, photographic images of the exhibits and, more generally, to the history of "Darling" as a whole, are fully published in two volumes.