Elogio della follia. Ediz. integrale. Con Segnalibro - 9788883371431

Elogio della follia. Ediz. integrale. Con Segnalibro: "Elogio della follia (titolo greco: Morias Enkomion, latino: Stultitiae Laus oppure Encomium Moriae, alle volte tradotto con: In elogio della follia, olandese: Lof der Zotheid) è un saggio scritto da Erasmo da Rotterdam nel 1509. Elogio della follia è considerato uno dei lavori letterari più influenti della civiltà occidentale e il catalizzatore della Riforma protestante. Il titolo "Moriae Encomium" può essere anche letto con il significato "In elogio di Moro". I doppi o tripli significati si trovano un po' ovunque nel testo. Il saggio è pieno di allusioni classiche recapitato con uno stile classico dei dotti umanisti del Rinascimento. La Follia sfila come uno degli dei, figlia di Plutos e della Freschezza e allevata dall'ignoranza e dall'ubriachezza. Influenzò l'insegnamento della retorica durante la fine del sedicesimo secolo, e l'arte dell'adossografia o elogio di soggetti senza valore divenne un esercizio popolare nelle scuole di Grammatica elisabettiane: si veda Charles O. McDonald."
In Praise of Folly (Greek: Morias Enkomion, Latin: Stultitiae Laus or Encomium Moriae, sometimes translated as: In Praise of Folly, Dutch: Lof der Zotheid) is an essay written by Erasmus of Rotterdam in 1509. In Praise of Folly is considered one of the most influential literary works of Western civilization and the catalyst for the Protestant Reformation. The title "Moriae Encomium" can also be read with the meaning "In praise of Moro". Double or triple meanings can be found almost everywhere in the text. The essay is full of classical allusions, delivered in a classic style of the learned humanists of the Renaissance. Madness parades like one of the gods, daughter of Plutos and Freshness and bred by ignorance and drunkenness. It influenced the teaching of rhetoric during the late sixteenth century, and the art of aboxography or praise of worthless subjects became a popular exercise in Elizabethan grammar schools: see Charles O. McDonald.